#gaia #wwf

Aria letale

Nove persone su dieci vivono in un’area fortemente inquinata

Quando l’aria diventa irrespirabile - © Rachel Chew / WWF
9 novembre 2019
|

In occasione della Giornata mondiale delle città, sono emersi alcuni dati preoccupanti, che dovrebbero farci riflettere: innanzitutto, oltre la metà della popolazione mondiale vive in una città. Non solo: nove persone su dieci vivono in un’area fortemente inquinata. Basti pensare alla notizia di questa settimana arrivata dall’India, dove è stata dichiarata l’emergenza a causa dell’aria irrespirabile e numerosi voli sono stati cancellati. Il governo ha invitato la popolazione a non uscire di casa e se si deve uscire, allora è consigliato usare delle mascherine di protezione. Nei sobborghi di Nuova Delhi si registrano oramai livelli di Pm 2.5 superiori ai 250 milligrammi per metro cubo. Un dato catastrofico, visto che secondo l’Organizzazione mondiale della salute, il limite annuo non dovrebbe superare i 10 milligrammi, mentre per quanto riguarda il limite giornaliero, non dovrebbe essere superiore ai 25 milligrammi. Fra le prime venti città più inquinate al mondo troviamo 20 città asiatiche: 16 indiane, 2 pachistane e 2 cinesi. Per quanto riguarda l’Europa, è la Pianura Padana ad aggiudicarsi il triste primato di zona più inquinata. Se volete saperne di più sulla situazione in Ticino, si può consultare in tempo reale la seguente pagina: www.ti.ch/aria.

La culla degli uragani!

La maggior parte degli uragani, cicloni e tifoni nasce e si sviluppa in alcune aree dell’oceano Atlantico, dell’oceano Indiano e dell’oceano Pacifico a una latitudine compresa fra i 5 e i 15-20 gradi sopra (emisfero nord) e sotto (emisfero sud). Ma qual è la “ricetta” perché si formi un uragano? Gli scienziati hanno individuato almeno tre “ingredienti”: una vasta porzione di oceano, un’elevata temperatura superficiale dell’acqua (circa 27 gradi) e la totale assenza di vento di superficie.

La “miccia” che dà il via al processo parte da una forte corrente d’aria calda ascendente (che dal basso risale verso l’alto) che dura alcuni minuti almeno. La brusca risalita dell’aria lascia un centro di bassa pressione che letteralmente “risucchia” con forza le masse d’aria circostanti che iniziano anch’esse a risalire con un movimento a spirale. Il “motore” dell’uragano è così avviato e il processo continua attirando sempre più masse d’aria calda e umida, convogliando senza sosta il calore dalla superficie dell’acqua agli strati più alti dell’atmosfera. I venti aumentano fino a superare i 170 km/h raggiungendo potenze devastanti.

L’effetto della forza di Coriolis imprime il caratteristico movimento rotatorio a queste colossali masse d’aria, la cui velocità aumenta via via che ci si avvicina al centro del vortice. Una curiosità: proprio per effetto della forza di Coriolis le masse d’aria cicloniche, ma anche le correnti marine “ruotano” verso destra nell’emisfero boreale e verso sinistra in quello australe.

Nell’occhio del ciclone l’aria è immobile, il cielo è spesso azzurro e nel raggio di 30-50 chilometri è calma piatta, ma…non lasciamoci ingannare, basta uscire da questa area di calma apparente per ritrovarsi preda dell’azione devastante del vento. I venti, che soffiano a più di 200-300 chilometri all’ora e spazzano via qualsivoglia ostacolo trovino sul loro cammino, ruotano attorno all’occhio girando vorticosamente e spostandosi a velocità impressionanti. A differenza delle altre tempeste tropicali che nel loro centro hanno aria fredda, gli uragani si distinguono per avere un “cuore caldo” e la loro azione distruttiva può durare per diversi giorni.

Come europei seguiamo spesso gli uragani che colpiscono i Caraibi o gli Stati Uniti: in pratica quelli che si formano da aprile a giugno e da luglio a settembre (questi ultimi sono spesso particolarmente violenti). Da ottobre a novembre, invece, si formano soprattutto vicino all’Australia e alla Nuova Zelanda, mentre i monsoni si abbattono sull’Africa orientale. E inizia anche la stagione dei tifoni, che si conclude verso aprile.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔