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La terra avvelenata

La terra ci nutre. E allora perché ne abusiamo così tanto? Perché portiamo ad esaurimento la materia organica vitale e la salute del suolo?

12 gennaio 2019
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Usare più fertilizzanti e pesticidi industriali, spacciando il tutto per qualcosa di “sano”, non ha fatto che peggiorare lo sfruttamento dei nostri terreni agricoli. Oggi conosciamo gli effetti che questi prodotti hanno sulla biodiversità. La morìa di insetti, essenziali per mantenere stabile la biodiversità dei nostri ecosistemi, ne è la prova. L’anno scorso, in Germania, è stato presentato uno studio sconcertante: in Europa abbiamo perso – soprattutto a causa dei pesticidi – ben il 75% degli insetti volanti. Quindi: sappiamo cosa succede in superficie. Sappiamo molto meno, invece, degli effetti dei pesticidi sugli organismi più piccoli che si trovano nel suolo e che svolgono un ruolo importante nel compiere quello che è un vero e proprio miracolo ecologico, permettendo alle piante di crescere. L’agricoltura, se effettuata in maniera intensiva, porta alla perdita e al degrado del suolo e allo stesso tempo può mettere a rischio la salute e il benessere dell’uomo. I vasti campi utilizzati per le monocolture sono esposti al vento che erode i suoli, mentre i mezzi agricoli sempre più pesanti compattano il terreno, rendendolo impermeabile.

Cosa possiamo fare?

Il nostro sistema alimentare va cambiato. Bisogna passare all’agricoltura sostenibile. Bisogna abbandonare il sistema delle monocolture, create in gran parte per sostenere l’elevato consumo di carne a basso costo. Gli animali allevati per il consumo umano sono spesso alimentati con soia e mais. Basti pensare che circa il 75% della produzione mondiale di queste colture viene utilizzato per l’alimentazione animale. Produciamo abbastanza per sfamare tutti, ma la realtà è che non tutti hanno accesso al cibo in parti eque. Il consumo eccessivo di proteine animali rappresenta una grande sfida. Dieci anni fa, un quarto della popolazione mondiale viveva in Paesi dove il consumo di proteine animali e vegetali è maggiore di quello raccomandato a livello nutrizionale.
Se questi due miliardi di persone mangiassero “solo” la quantità raccomandata, lo sfruttamento del suolo diminuirebbe già del 13%. Parliamo di un’area grande due volte l’India. Ma non finisce qui: un’altra sfida è lo spreco. Circa un terzo dei generi alimentari coltivati finisce nella spazzatura. Combattere gli sprechi alimentari potrebbe ridurre notevolmente la pressione sul suolo.

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