Svizzera

Altri due casi di influenza aviaria nel Canton Zurigo

Per gli esperti federali la situazione in Europa è ‘preoccupante’. Misure estese in Svizzera fino a metà marzo

La veterinaria cantonale zurighese Regula Vogel
(Keystone)
3 febbraio 2023
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Nel Canton Zurigo due uccelli selvatici sono risultati positivi al virus H5N1 dell’influenza aviaria. Esperti federali hanno intanto definito "preoccupante" la diffusione del virus fra i mammiferi in Europa, anche se non c’è motivo di farsi prendere dal panico.

La situazione è preoccupante perché l’infezione di mammiferi, come le volpi, comporta un’elevata carica virale nell’ambiente e un’alta mortalità degli uccelli che ne sono facili prede, ha dichiarato stamane ai microfoni di radio Srf Barbara Wieland, direttrice dell’Istituto federale di immunologia e virologia.

Il rischio di una trasmissione all’essere umano è però basso. I casi noti negli ultimi due anni – ha sottolineato la ricercatrice – riguardavano persone che hanno avuto contatti molto ravvicinati con gli uccelli. Di qui l’importanza per gli allevatori di rispettare le misure igieniche, come gli indumenti protettivi.

Misure estese fino a marzo

"C’era da aspettarselo", ha da parte sua dichiarato ai microfoni della stessa emittente la veterinaria cantonale di Zurigo, Regula Vogel, a proposito dei due nuovi casi registrati nel Cantone. L’ondata migratoria è già iniziata ed è quindi importante che gli uccelli selvatici non entrino in contatto con il pollame da cortile, ha proseguito Vogel.

Ieri la Confederazione ha deciso di estendere fino al 15 marzo le misure di protezione introdotte alla fine di novembre, dopo la scoperta del primo caso in un allevamento di Winterthur. Viene quindi mantenuto l’obbligo di tenere gli uccelli da cortile in aree protette e sono vietati i mercati e le esposizioni di pollame.

In diversi Cantoni

Fra dicembre e gennaio, l’influenza aviaria è stata rilevata in diversi cantoni: due cigni in Ticino, un gabbiano nei Cantoni di Turgovia, Lucerna, Zurigo e Sciaffusa, e ultimamente un airone cenerino e un gabbiano reale a Basilea. Diversi casi hanno interessato anche i Paesi limitrofi.

Sebbene la trasmissione all’uomo del virus dell’influenza aviaria sia estremamente rara, le autorità raccomandano di non toccare le carcasse dei volatili, ma di segnalare eventuali ritrovamenti agli organi di polizia o al guardacaccia. La malattia è inoltre destinata a rimanere una minaccia, perlomeno fino a quando gli uccelli acquatici non lasceranno le zone di svernamento in Svizzera, presumibilmente all’inizio di marzo.

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