la guerra in ucraina

Armi: la Germania potrebbe non rifornirsi più in Svizzera

La Svizzera rifiuta la riesportazione in virtù del principio di neutralità e della legge sul materiale bellico. L’ambasciatore tedesco a Berna protesta

Carro armato svizzero a Thun (Keystone)
29 gennaio 2023
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La Germania potrebbe rinunciare al materiale bellico svizzero se la Confederazione dovesse mantenere le regole di riesportazione in vigore. Lo ha detto l’ambasciatore tedesco in Svizzera Michael Flügger questa sera al telegiornale "19h30" della Rts.

La questione è in discussione da diverse settimane. Tre paesi, Germania, Danimarca e Spagna, hanno chiesto alla Svizzera di poter riesportare materiale bellico elvetico in Ucraina. Ma la Svizzera si rifiuta in virtù del principio di neutralità e della legge sul materiale bellico.

Una decisione "incomprensibile" per la Germania, ha dichiarato Flügger. "La Svizzera, che è talmente intenzionata a proteggere il diritto umanitario e il diritto internazionale, dovrebbe anche fare un passo per consentire ai Paesi che sono disposti a farlo di sostenere l’Ucraina".

Alla domanda se la Germania potrebbe smettere di fornirsi su suolo elvetico in futuro, il diplomatico ha risposto: "Potremmo scegliere un’offerta che non sia legata a condizioni come quella che offre la Svizzera".

Tuttavia, rileva che diverse proposte sono state deposte al Parlamento per cambiare la legge. "Una volta che queste disposizioni sono modificate, questa domanda non si porrebbe più", ha aggiunto.

Conforme alla neutralità

La scorsa settimana infatti la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha adottato una mozione e un’iniziativa parlamentare in questo senso. Secondo la quale la riesportazione di materiale bellico deve poter essere autorizzata in caso di violazione del divieto internazionale dell’uso della forza e in specifico nel caso della guerra russo-ucraina.

La commissione stima che la Svizzera deve dare il proprio contributo alla sicurezza europea, anche fornendo maggiore assistenza all’Ucraina. A suo avviso, le modifiche proposte rispettano la legge sulla neutralità.

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