Svizzera

La nuova legge sui trapianti in vigore soltanto nel 2025

Troppo poco diffusa l’identificazione elettronica, sostiene l’Ufsp. Il popolo aveva accolto lo scorso maggio il modello del consenso presunto.

La strada è ancora lunga
(Keystone)
11 gennaio 2023
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Berna – Se il modello del consenso presunto per la donazione di organi non potrà entrare in vigore prima del 2025 è dovuto anche al fatto che l’identificazione elettronica (e-ID) non è ancora molto diffusa in Svizzera. Lo ha indicato oggi l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) a Keystone-ATS, confermando quanto riferito dalla SRF.

Lo scorso maggio la popolazione aveva approvato con il 60% dei voti la modifica della legge sui trapianti. In agosto, l’UFSP aveva già chiarito che il nuovo disciplinamento entrerà in vigore non prima del 2025. Questo lasso di tempo è necessario per disciplinare, nelle ordinanze, i dettagli relativi alla sua attuazione. Occorrerà anche elaborare una campagna per informare la popolazione e istituire un registro.

Identità elettronica per accedere al registro

Tale registro è necessario per poter documentare le dichiarazioni delle persone che vogliono manifestare il proprio rifiuto alla donazione, il semaforo verde oppure l’intenzione di limitare il consenso solo a determinate parti del corpo. Per accedere a tale registro, che sarà online, occorrerà disporre di una identità elettronica, che attualmente non è molto diffusa tra la popolazione, spiega l’UFSP.

La nuova legge federale sui servizi d’identificazione elettronica (legge sull’Ie) – che avrebbe permesso di promuovere l’e-ID tra la popolazione – era stata bocciata il 7 marzo 2021 con oltre il 64% di voti contrari. Nel frattempo il Consiglio federale si è rimesso al lavoro e ha già svolto una consultazione in merito a un nuovo progetto legislativo, che dovrebbe essere presentato dalla nuova responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) Elisabeth Baume-Schneider entro l’estate.

Consenso presunto in senso lato

Quanto alla nuova legge sui trapianti, questa introduce – come detto – il modello del consenso presunto. In poche parole, chiunque non si opporrà esplicitamente al prelievo degli organi sarà considerato un donatore. Attualmente vale invece il contrario: è necessario il beneplacito dell’interessato (o dei famigliari) per dare il via libera all’espianto.

Questo consenso presunto sarà però "in senso lato". I congiunti verranno infatti ancora coinvolti nel processo decisionale nel caso in cui il defunto non renda note le sue intenzioni. I famigliari potranno quindi stoppare il prelievo se sanno o presumono che il loro caro sarebbe stato contrario. In mancanza di una dichiarazione precisa e nell’impossibilità di raggiungere un parente non sarà permesso toccare gli organi.

Tale cambiamento di principio è stato pensato in primis per ridurre le liste di attesa, in cui i pazienti possono restare impantanati per mesi o diversi anni, sperando di trovare ad esempio un cuore, un polmone, un fegato o un rene. A fine 2021, in Svizzera 1’434 persone stavano aspettando di ricevere un organo in grado di migliorarne lo stato di salute o di salvar loro la vita.

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