Svizzera

Gli alberi assorbono nanoparticelle di metallo

Tramite l’analisi dei loro anelli è possibile determinare se un impianto industriale nelle vicinanze ha contribuito all’inquinamento ambientale

Preziose ‘sentinelle’
(Keystone)
6 gennaio 2023
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Gli alberi assorbono minuscole particelle di metallo dall’aria e dal suolo e le depositano nei loro tessuti. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, che apre alla possibilità di rilevare in modo più preciso l’inquinamento ambientale.

Finora si sapeva che piante coltivate assorbono nanoparticelle, anche mille volte più sottili di un capello umano, precisa l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, aggiungendo che si può trattare di inquinanti se sono costituiti da metalli pesanti tossici come l’alluminio o il piombo, o di coadiuvanti industriali che trasportano i principi attivi delle creme solari o dei moderni pesticidi.

L’Istituto ha voluto sapere se questo accade anche con gli alberi del bosco e in che modo. Il team guidato dall’autrice dello studio, Paula Ballikaya, ha quindi spruzzato nanoparticelle d’oro su giovani faggi comuni e pini silvestri in laboratorio. È stato scelto l’oro perché non danneggia gli alberi ed è facilmente rilevabile nei tessuti vegetali.

Con questo procedimento è stato possibile dimostrare per la prima volta che le nanoparticelle intatte possono passare attraverso le foglie in altre parti dell’albero e restarvi per anni. Analizzando gli anelli degli alberi è possibile ritrovarle e determinare per esempio se un impianto industriale ha contribuito all’inquinamento dell’ambiente.

Analisi di questo tipo possono essere aggiunte ai programmi di monitoraggio ambientale. Sogno del futuro, conclude l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, è l’idea di utilizzare gli alberi per ripulire il suolo e l’aria inquinati. I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista scientifica Tree Physiology.

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