Svizzera

Cioccolato danneggiato con taglierini e penne a sfera

Secondo Lindt & Sprüngli, accusata di autosabotaggio, si tratterebbe di un caso singolo e non di una prassi generalizzata

Obiettivo sul cioccolato
(Keystone)
23 dicembre 2022
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Cioccolato reso invendibile volutamente per evitare campagne promozionali e sconti. È l’accusa a cui deve far fronte in Germania il produttore zurighese Lindt & Sprüngli, che avrebbe incaricato i suoi dipendenti di distruggere in più di un caso non solo le confezioni, ma anche la merce. L’azienda si difende e parla di un episodio isolato.

Secondo quanto riporta il media tedesco "T-Online", impiegati di Lindt & Sprüngli hanno danneggiato con taglierini ("cutter") e penne a sfera prodotti prossimi alla data di scadenza. Una pratica che, si legge nell’articolo, si ripete con una certa regolarità.

Autosabotaggio?

Per avvalorare le accuse, il media ha pubblicato diverse foto di presunti prodotti di cioccolato deliberatamente distrutti, ormai inutilizzabili per essere venduti o regalati. Il sospetto è che tale autosabotaggio abbia una logica di mercato ben precisa, ovvero evitare di dover abbassare i prezzi di articoli in procinto di scadere.

Secondo un portavoce del gruppo svizzero si tratterebbe però di un caso singolo e non di una prassi generalizzata. L’azienda ha già parlato direttamente con il collaboratore responsabile del "deplorevole incidente", assicura l’addetto stampa.

Ma non in Svizzera

Normalmente, spiega, le merci che stanno per scadere vengono ritirate dal mercato. Solo una piccola parte rimane presso il rivenditore al dettaglio e viene contrassegnata come invendibile. In questi casi, si cancella il codice a barre e l’articolo viene marcato con un pennarello resistente all’acqua, così "da permettere che venga regalato a organizzazioni benefiche o ai dipendenti".

Una controversia simile tra l’altro non potrebbe verificarsi in Svizzera. Questo perché, a differenza di quanto avviene in Germania, non è il personale di Lindt a occuparsi dei prodotti nei negozi, bensì i rivenditori stessi.

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