Svizzera

‘Una campagna nel 2023 per recuperare il potere d’acquisto’

Compensazione del rincaro solo parziale nel settore pubblico, Agostino Soldini (Vpod): ‘Siamo lontani da ciò che avevamo chiesto’

(Ti-Press)
11 dicembre 2022
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Le amministrazioni pubbliche stanno annunciando le loro decisioni in merito alla compensazione del rincaro per i dipendenti. Sebbene non siano ancora note le cifre definitive per il 2023, il Sindacato dei servizi pubblici (VPOD-SSP) stima un tasso medio di circa il 2% in Svizzera e lo ritiene chiaramente insufficiente.

"Nel complesso, siamo lontani da ciò che avevamo chiesto", ha dichiarato a Keystone-ATS il segretario centrale della VPOD Agostino Soldini. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 4,6% tra dicembre 2020 e ottobre 2022, ma i salari non sono mai stati indicizzati, a parte rare eccezioni.

Il segretario centrale deplora il fatto che il tasso di indicizzazione degli stipendi del servizio pubblico sia calcolato su base annuale, mentre l’inflazione, in corso da due anni, non è mai stata compensata. "Anche adottando un approccio annuale, dovremmo avere un’indicizzazione del 3-3,5%", ha affermato.

Le decisioni annunciate nei cantoni francofoni sono ben al di sotto di questi valori. Si va dal 2,55% di Friburgo all’1,4% del Canton Vaud, dove però è previsto anche un supplemento per i redditi medio-bassi, per cui il tasso di indicizzazione per queste due categorie sarà del 2,2%. In Ticino il governo propone il 2,5%.

Sorridono gli zurighesi

Nel Canton Zurigo invece la compensazione sarà del 3,5%. "Non è dovuto tanto alla lotta sindacale quanto al fatto che la legge cantonale prevede l’indicizzazione dei salari al costo della vita", sottolinea Agostino Soldini. Si noti inoltre che per i dipendenti federali il tasso di indicizzazione è stato fissato al 2,5%.

"In tutti i settori, sia nel pubblico che nel privato, i salari reali – cioè corretti dall’inflazione – sono diminuiti dello 0,8% nel 2021", ha dichiarato Soldini citando i dati dell’Ufficio federale di statistica. "Nel 2022 gli stipendi sono stati aumentati in media dell’1,1%, ma l’inflazione si attesterà intorno al 3%, quindi per il secondo anno consecutivo assisteremo a un calo dei salari, ma questa volta tra l’1,9% e il 2%, cioè il doppio rispetto all’anno precedente".

Inflazione di nuovo sotto i riflettori

Va detto che la questione della compensazione del rincaro per far fronte al costo della vita era gradualmente scomparsa dalle richieste tradizionali. "La questione non era nell’agenda sindacale da 20 anni", ammette Agostino Soldini. Ora il vento è cambiato. "Lanceremo una campagna nel 2023 per recuperare il potere d’acquisto perduto", afferma il segretario del sindacato.

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