Svizzera

‘Contingenti sull’energia? No, noi non ci stiamo’

L’Associazione delle aziende elettriche svizzere e l’Unione svizzera delle arti e mestieri si schierano contro la decisione presa oggi dal Governo

(Keystone)
23 novembre 2022
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L’Associazione delle aziende elettriche svizzere (Aes) ritiene "ingiusto" che per i clienti fissi finali si sia aperta la strada verso un ritorno dal libero mercato all’approvvigionamento di base. A suo avviso, con la sua decisione odierna, il Consiglio federale consente l’aggiramento del principio "libero un giorno, libero per sempre".

I clienti fissi finali e i fornitori di energia sono coloro che sopportano già la maggior parte dei costi e dei rischi, indica l’Aes in una nota. Dal canto loro i principali consumatori di elettricità, che hanno volontariamente optato per il libero mercato, hanno pagato nettamente meno durante anni, approfittando dei prezzi bassi. Le regole del mercato sono note e presentano opportunità e rischi. L’Aes deplora il fatto che le imprese, che hanno scelto il libero mercato, vogliano ritornare a un regime regolamentato non appena emergono rischi. La legislazione attuale vieta un passo indietro, ricorda l’associazione.

Condizioni quadro preliminari

Per rompere con il principio "libero un giorno, libero per sempre", occorrono prima condizioni quadro per minimizzare gli effetti negativi, prosegue l’Associazione delle aziende elettriche svizzere. Un termine preliminare dovrebbe consentire ai fornitori di procedere a un acquisto "prudente e responsabile". Senza di questo, essi dovrebbero acquisire maggiore elettricità di quanto hanno previsto ed effettivamente acquistato. Dovrebbero procurarsi questa elettricità sul mercato a prezzi attualmente elevati.

Tali costi aggiuntivi sarebbero parzialmente integrati nelle tariffe dell’approvvigionamento di base, il che significa che i clienti fissi finali attuali ne pagherebbero il conto. Imporre perdite potenziali è contrario alla libertà economica e suscita dubbi quanto alla legittimità costituzionale, rileva ancora l’Aes.

Anche l’Usam dice no

L’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) critica il fatto che i piani del Consiglio federale in caso di penuria energetica, decisi oggi, includono il divieto di certe attività e il contingentamento dell’elettricità. L’organizzazione domanda di privilegiare soluzioni elaborate da imprese e rami economici.

Vietare e limitare è "intrusivo" e "sproporzionato", senza contare che si metterebbe "potenzialmente in pericolo" l’esistenza di numerose aziende, si legge in una presa di posizione. Gli ambiti economici dovrebbero poter scegliere la maniera di applicazione delle misure, a condizione di raggiungere gli obiettivi prefissati. Questa versione permetterebbe a tutti di continuare i propri affari in un ramo di sicurezza giuridica, ha evidenziato l’Usam.

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