Svizzera

Successione Sommaruga, ‘errori da dilettanti’

L’ex segretario centrale del Ps Rudolf Strahm torna sulla gestione della comunicazione interna e sulla questione del ticket tutto femminile

Rudolf Strahm
(Keystone)
16 novembre 2022
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La leadership del Ps ha commesso un errore di comunicazione da principianti affermando di volere un ticket tutto al femminile per la sostituzione in Consiglio federale di Simonetta Sommaruga. A dirlo, in un’intervista alla ‘Neue Zürcher Zeitung’ in edicola oggi, è l’ex segretario centrale del Partito socialista Rudolf Strahm, secondo cui lo stesso risultato si sarebbe potuto ottenere in modo più elegante.

Stando al bernese, consigliere nazionale fra il 1991 e il 2004, se la direzione del Ps si fosse limitata a comunicare alle sezioni cantonali la scadenza per la registrazione dei candidati, aggiungendo solamente che si trattava di rimpiazzare una donna, non sarebbe sorto alcun problema.

L’‘ordine’ venuto dall’alto non è in effetti stato gradito da tutti, in particolare dal consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch, che ha dichiarato di sentirsi ‘discriminato’ dalla volontà del partito di considerare solo donne per il dopo Sommaruga. In barba alle indicazioni dei vertici, il ‘senatore’ ha quindi deciso di lanciarsi nella corsa a un posto nell’esecutivo.

In generale, Strahm, che in passato ha pure occupato la carica di ‘Mister Prezzi’, ritiene che il suo partito sia troppo unilaterale e monocorde sulla questione del genere, un approccio che in molti fra la popolazione non comprendono. Il divario fra l’élite accademica e i lavoratori sta crescendo, aggiunge, il che comporta gravi conseguenze.

Strahm pensa inoltre che ci sia il rischio di allontanare la politica dalla gente. Dato che tanti cittadini si sentono disconnessi e sono diffidenti nei confronti dello Stato, nel Consiglio federale dovrebbero poter entrare anche persone non laureate, a patto che siano politici dotati di intelligenza pratica e buonsenso, propone l’ex membro di spicco del Ps dalle colonne del giornale svizzerotedesco. Così facendo, spiega il 79enne, si potrebbe rappresentare nel governo anche la fascia di popolazione che non ha intrapreso studi universitari.

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