Svizzera

I faggi precocemente ingialliti sono destinati a morire presto

Secondo uno studio del Wsl, gli alberi su terreni secchi che perdono presto le foglie non si riprendono negli anni successivi

(Depositphotos)
26 settembre 2022
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Molti dei faggi che ingialliscono precocemente dopo un’estate particolarmente secca sono destinati a morire: studi recenti mostrano che il 10% degli alberi che si trovano su terreni aridi hanno poche possibilità di sopravvivenza. Lo indica oggi l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio Wsl. Nel 2018 i ricercatori del Wsl hanno lanciato un programma di ricerca ad hoc sulle conseguenze che quell’estate secca avrebbe avuto sulla flora. Nell’ambito di questo progetto, nei successivi tre anni sono stati monitorati 1’000 faggi nelle regioni di Basilea Campagna, Sciaffusa e nei cantoni di Zurigo e Argovia.

Circa 830 di questi alberi erano stati caratterizzati, alla fine dell’estate 2018, da una caduta precoce delle foglie, mentre i restanti avevano un comportamento normale. Sull’arco dei tre anni i ricercatori hanno valutato la percentuale di rami morti e di perdita di foglie nelle chiome, contato i parassiti e i segni di malattia e considerato altri fattori come la qualità del suolo e i deficit idrici. Dalle analisi "è emerso che i danni agli alberi e il clima secco sono collegati". La coordinatrice del progetto Esther Frei, citata nella nota, precisa che "gli alberi che si trovano in luoghi con scarse precipitazioni e su terreni che possono immagazzinare poca acqua sono stati colpiti più gravemente".

Secondo il Wsl, per i forestali l’aspetto significativo di questa ricerca è che gli alberi con caduta precoce delle foglie situati in terreni secchi non si sono ripresi negli anni successivi, al contrario, la percentuale di rami morti è aumentata di anno in anno. Infatti dei faggi con caduta prematura delle foglie, il 10% è morto completamente entro tre anni, mentre un quinto è stato abbattuto prematuramente per motivi di sicurezza. "La caduta delle foglie non va quindi interpretata come un meccanismo protettivo dell’albero per sopravvivere meglio alla stagione secca, ma come un segno di debolezza", spiega Frei. Sui terreni più umidi invece, molti faggi con caduta precoce delle foglie si sono ripresi.

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