Questo procedimento denominato differenziazione è già utilizzato con successo nel trattamento della leucemia ma non ancora nei tumori solidi
Ricercatori dell’Università di Basilea hanno acquisito nuove nozioni sul trattamento del cancro al seno. Sono riusciti a convertire cioè le cellule cancerogene in tipi di cellule meno dannose.
Le cellule tumorali hanno peculiarità simili a quelle delle cellule staminali e sono molto adattabili. Il team di ricerca guidato dallo scienziato biomedico Mohamed Bentires-Alj ha quindi sperimentato la possibilità di far maturare artificialmente le cellule del cancro al seno e di convertirle in un tipo di cellula normale. Questo procedimento denominato differenziazione è già utilizzato con successo nel trattamento della leucemia (cancro del sangue) ma non ancora nei tumori solidi.
Gli scienziati basilesi sono ora riusciti a utilizzare la differenziazione per trattare un cancro al seno triplo negativo. Si tratta di un tipo di neoplasia particolarmente aggressiva e relativamente "poco compresa", ha precisato Mohamed Bentires-Alj all’agenzia di notizie Keystone-Ats: "Con questa ricerca abbiamo trovato il meccanismo per trasformare le cellule tumorali aggressive in modo che diventino simili alle cellule normali", ha spiegato.
I risultati ottenuti aprono ora nuove strade per il trattamento del cancro al seno triplo negativo, che costituisce il 15-20% circa di tutti i cancri della mammella e colpisce in genere donne giovani, spesso sotto i 50 anni. Il tumore del seno triplo negativo deve il proprio nome al fatto che nessuno dei tre bersagli molecolari contro i quali esistono trattamenti mirati (recettore degli estrogeni, recettore del progesterone ed espressione di Her-2 aumentata) si riscontrano sulle sue cellule.