Svizzera

‘Paracadute elettrico’, i Cantoni vanno responsabilizzati

Per il Consiglio degli Stati, l’intervento della Confederazione deve essere unicamente sussidiario

Tema di stretta attualità a Palazzo federale
(Keystone)
15 settembre 2022
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Il Consiglio degli Stati è tornato oggi a occuparsi della legge urgente studiata dal governo per sostenere, tramite prestiti rimborsabili, le imprese energetiche sistemiche confrontate con una mancanza di liquidità su un mercato turbolento come non mai. Tra le altre cose, ha deciso di imporre degli obblighi ai Cantoni proprietari. Si è poi accodato al Nazionale, al quale ora torna il dossier, sul divieto di elargire bonus ai dirigenti delle società che accedono al pacchetto di aiuti.

Nel suo insieme la legge urgente – e il relativo decreto che prevede lo stanziamento di 10 miliardi – è già stata approvata in giugno dai ‘senatori’ e due giorni fa dal Nazionale. Rimanevano però delle divergenze da appianare e una serie di proposte individuali da affrontare.

Ruedi Noser (Plr/Zh) ha suggerito con successo di forzare i Cantoni azionisti di un’azienda elettrica ad adottare misure di sostegno. Stando allo zurighese, ciò è in linea con l’orientamento della legge, che prevede sì un intervento della Confederazione, ma solo in maniera sussidiaria. Inutile l’opposizione della consigliera federale Simonetta Sommaruga, secondo cui questa sussidiarietà era già garantita.

Niente bonus

Nel dibattito sono stati passati in rassegna anche i vari punti inseriti martedì nel disegno governativo dal Nazionale. In linea di principio, la Camera dei Cantoni ha accettato, come ulteriore condizione da imporre, il divieto di versare bonus ai membri della direzione dei gruppi che fanno uso degli aiuti.

Tuttavia, l’esatta formulazione della disposizione rimane controversa. Ad esempio, bisogna stabilire a partire da quando questa interdizione andrebbe applicata. La palla torna dunque nel campo del Nazionale, che se ne occuperà ancora nella sessione autunnale, insieme alle restanti divergenze.

Non tutte le aggiunte della Camera del popolo sono state ben accolte. Fra queste, i ‘senatori’ hanno tacitamente bocciato quella di permettere al Consiglio federale di fissare i livelli minimi dei bacini di accumulazione in caso di imminente penuria di elettricità o gas. Questa discussione, sebbene sia importante, non ha niente a che vedere con il progetto, ha dichiarato il relatore commissionale Daniel Fässler (Centro/AI).

Tra i numerosi punti ancora aperti su cui il plenum si è soffermato vi era pure l’obbligo di fornire informazioni alla popolazione. I deputati volevano che le società elettriche facessero ciò dal momento del sollecito dell’aiuto federale. Gli Stati hanno però apportato un ritocco: questa disposizione andrà rispettata a partire da quando il prestito sarà accordato.

Il contesto

I prezzi della corrente, saliti alle stelle a causa della guerra in Ucraina e ai lavori di manutenzione alle centrali atomiche francesi, stanno mettendo in difficoltà le società attive nel settore dell’energia, che hanno bisogno di importanti somme di denaro quale garanzia per poter operare sul mercato internazionale. Si tratta di somme che le banche non possono mettere a disposizione in tempi brevi: da qui la decisione dell’esecutivo di un paracadute di emergenza, sull’esempio di quanto fatto anche da altri Paesi europei.

Il governo è già stato costretto ad intervenire concedendo, mediante un’ordinanza di necessità, una linea di credito di 4 miliardi di franchi ad Axpo, una delle aziende considerate di importanza sistemica per l’approvvigionamento del Paese. L’obiettivo è evitare un’interruzione dell’elettricità che provocherebbe gravi danni all’economia e alla popolazione.

Il tema terrà ancora banco prossimamente sotto la Cupola in diverse forme. Da ricordare infatti che il salvataggio di Axpo nello specifico sarà oggetto di un’apposita sessione straordinaria, chiesta e ottenuta dall’UDC, durante la terza settimana di lavori alle Camere, settimana nel corso della quale al Nazionale vi sarà anche un dibattito d’attualità sulla crisi energetica.

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