Svizzera

Accordi bilaterali, via libera al miliardo di coesione per l’Ue

I concordati permettono di realizzare programmi di cooperazione in settori come la ricerca, la salute e l’ambiente

(Keystone)
31 agosto 2022
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Il Consiglio federale ha approvato stamane una serie di accordi bilaterali che costituiscono la base per l’impiego del secondo contributo svizzero all’Unione europea (Ue), il cosiddetto "miliardo di coesione". Le intese consentono di attuare programmi di cooperazione in vari settori.

I fondi - 1,102 miliardi di franchi sbloccati dal parlamento nel 2021 (ai quali si aggiungono 200 milioni per gli Stati particolarmente colpiti dalla migrazione), confluiscono in progetti concreti in Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Malta, Polonia, Romania e Ungheria, che a loro volta li cofinanziano, precisa una nota dell’esecutivo.

I Paesi partner selezionano i progetti nell’ambito dei settori tematici definiti da Berna, li allineano alle loro strategie nazionali e si impegnano a realizzarli entro la fine del 2023.

Il contributo verrà utilizzato in ambiti che presentano esigenze comprovate e in cui la Svizzera possiede esperienza e competenze specialistiche che può mettere a disposizione nell’ambito di partenariati, precisa il governo.

Programmi in vari ambiti

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) sostiene programmi in materia di ricerca, salute, formazione professionale, integrazione, sicurezza, inclusione delle minoranze, impegno delle cittadine e dei cittadini e biodiversità. La Segreteria di Stato dell’economia (Seco) si concentra sulla protezione dell’ambiente e del clima, sull’urbanistica, sul sostegno alle piccole e medie imprese (Pmi) e sul turismo.

Sulla base dell’approvazione odierna, gli accordi bilaterali di attuazione saranno firmati con i rispettivi Stati partner in una fase successiva, conclude il Consiglio federale, ricordando che la Svizzera, come gli Stati di Spazio economico europeo (See)/Associazione europea di libero scambio (Aels), partecipa alla riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali nell’Ue per garantire la stabilità dell’intero continente.

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