Svizzera

Mano tesa a oltre 600mila persone in Ucraina

A settembre, con i 127 milioni e mezzo raccolti nei sei mesi di guerra, la Catena della Solidarietà avrà finanziato 54 progetti

La seconda più grande colletta da sempre
(Keystone)
24 agosto 2022
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La Catena della Solidarietà ha aiutato finora oltre 600’000 persone in Ucraina dall’inizio della guerra avviata dalla Russia, sei mesi fa, il 24 febbraio. Entro fine settembre, la fondazione avrà finanziato 54 progetti con circa 30 milioni di franchi tramite organizzazioni partner svizzere.

Nel corso del conflitto, l’aiuto della Catena della Solidarietà si è esteso dall’Ucraina orientale a tutto il Paese, ma anche nelle vicine Polonia, Moldavia, Romania e, in piccola parte, in Svizzera. Tre quarti degli aiuti vengono utilizzati in Ucraina, precisa la fondazione.

Dall’inizio della guerra, la Catena della Solidarietà ha ricevuto la cifra record di 127’490’512 franchi di donazioni con il sostegno della Ssr e delle radio private. Si tratta della seconda più grande colletta nei 76 anni di storia della fondazione. La somma finora maggiore, di 227 milioni di franchi, è stata raggiunta nel 2005 dopo lo tsunami nel Sud-est asiatico.

Subito dopo l’inizio della guerra, la Catena della Solidarietà ha aiutato le organizzazioni partner svizzere per fornire alla popolazione beni di prima necessità come cibo, medicinali e rifugi d’emergenza. Nel frattempo, i programmi a lungo termine vengono finanziati con somme maggiori, soprattutto nella parte occidentale del Paese.

La Catena della Solidarietà sostiene in particolare Caritas Svizzera, Save the Children Svizzera, la Fondazione svizzera di sminamento e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).

In vista dell’inverno, dalla metà dell’anno la fondazione ha concentrato i suoi aiuti anche su programmi per il riscaldamento, dato che molti edifici sono stati distrutti dai combattimenti. L’obiettivo è che almeno una stanza per ogni casa possa essere riparata, isolata e riscaldata.

In Svizzera, la Catena della Solidarietà, insieme a Caritas, Croce Rossa ed altre organizzazioni, aiuta i rifugiati ucraini soprattutto con consulenza legale e sostegno ai bambini.

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