Svizzera

Stressati come due anni fa, ma più spompati emotivamente

Per la prima volta dal 2014, la percentuale di persone occupate che si sentono spossate ha superato la soglia del 30%

Più carichi ma meno risorse
(Keystone)
23 agosto 2022
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I lavoratori svizzeri sono stressati quasi tanto quanto due anni fa. Tuttavia, nel 2022 la quota di persone che si sente emotivamente spossate supera per la prima volta la soglia del 30%.

Il Job Stress Index, che rappresenta il rapporto medio tra i carichi e gli strumenti di gestione (risorse) sul posto di lavoro delle persone occupate in Svizzera, quest’anno si colloca nella zona critica per il 28,2% degli interrogati, a fronte del 29,6% nel 2020, indica Promozione Salute Svizzera. Il livello di stress è stabile dal 2018, ma nettamente più elevato rispetto a 2014 e 2016.

Gli interessati con un indice in zona critica hanno dichiarato di avere molti più carichi che risorse. Avvertono, per esempio, una maggiore pressione temporale o vivono anche più conflitti sul posto di lavoro, e hanno meno margine di manovra o stima generale.

A tali fattori si aggiungono i nuovi carichi dovuti alla pandemia di coronavirus: la preoccupazione di potersi ammalare gravemente di Covid-19 o che questo possa accadere a qualcuno della propria cerchia più stretta si rivela un carico aggiuntivo tanto quanto l’isolamento sociale percepito e il maggiore uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sul lavoro.

Questi carichi specifici legati alla pandemia non si riflettono nel Job Stress Index, ma mostrano una correlazione con la salute delle persone occupate, per esempio con la spossatezza emotiva. Nel 2022, la percentuale di persone occupate che si sentono emotivamente spossate supera per la prima volta dal 2014 la soglia del 30%, raggiungendo il 30,3%. Due anni fa la quota si attestava al 28,7%.

Tutti questi fattori possono anche ridurre la produttività delle persone occupate, portandole ad assentarsi per malattia (assenteismo) o a essere presenti nonostante un’efficienza ridotta (presentismo). Stando a Promozione Salute Svizzera questo fenomeno comporta una perdita di produttività pari in media al 14,9% del tempo di lavoro.

Secondo la fondazione sostenuta da Cantoni e assicuratori, se si riuscisse a raggiungere un rapporto perlomeno equilibrato tra carichi e risorse per tutte le persone occupate, l’economia elvetica potrebbe accrescere il suo potenziale economico di circa 6,5 miliardi di franchi (7,6 miliardi nel 2020): circa 1,5 miliardi sarebbero dovuti alla diminuzione dell’assenteismo e circa 5 miliardi alla riduzione del presentismo.

Complessivamente, il rapporto tra risorse e carichi è ancora equilibrato, secondo Promozione Salute Svizzera. Le misure adottate e gli sforzi di molte aziende e del personale sembrano aver contribuito a una buona gestione generale della crisi pandemica. Tuttavia, il livello elevato del Job Stress Index e il lento ma costante aumento della percentuale di persone occupate che si sentono emotivamente spossate dovrebbero essere intesi come un segnale di avvertimento.

Per il sondaggio rappresentativo sono state interrogate in febbraio 3’022 persone occupate tra i 16 e i 65 anni della Svizzera tedesca, francese e italiana. Esso viene condotto ogni due anni dal 2014 in collaborazione con l’Università di Berna e la Scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo (Zhaw).

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