Svizzera

Altro che Uber: a Ginevra c’è ‘Super Rider’

Creata a luglio, la neonata cooperativa dei conducenti indipendenti si profila a diventare un’alternativa al noto servizio

Ora c’è l’alternativa
(Keystone)
21 agosto 2022
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Un nuovo servizio di trasporto privato è spuntato sul mercato ginevrino. La società cooperativa dei conducenti indipendenti, che conta su circa 500 membri, ha lanciato un’applicazione ribattezzata ‘Super Rider’, pensata per essere un’alternativa a Uber.

Creata in luglio, la cooperativa ha ricevuto mercoledì l’okay dal Servizio di commercio, ha detto a Keystone-Ats il suo presidente Assan Jabbarpour Sattari, confermando quanto pubblicato giovedì dalla Tribune de Genève.

"Di fronte al modello di ‘uberizzazione’ della società – che a Ginevra può ancora incomprensibilmente dilagare nella totale illegalità – la cooperativa dimostra che è possibile fare meglio, nell’etica e nel rispetto degli autisti", sottolinea l’avvocato dell’organizzazione Romain Jordan. "I conducenti riceveranno il 100% dei guadagni del loro lavoro, senza commissioni o altre deduzioni".

"Sta ora ai ginevrini utilizzare questa applicazione", aggiunge Jordan, precisando che il modello potrebbe svilupparsi anche in altri cantoni. "È una buona soluzione per i conducenti: non devono andare in disoccupazione né da Uber", gli fa eco il presidente della cooperativa, la cui attività è destinata a espandersi con l’assegnazione di 2’500 licenze.

I prezzi applicati da ‘Super Rider’ saranno di 1,70 franchi al chilometro per una vettura di base, e di 3 franchi per un’automobile Mercedes. Le tariffe notturne saranno del 20% più alte.

La notizia giunge mentre il mondo ginevrino dei conducenti di veicoli privati e dei tassisti tradizionali è in subbuglio. Dopo la sentenza del Tribunale federale di qualche mese fa secondo cui gli autisti di Uber sono da considerarsi dipendenti, trattative sono in corso con lo Stato per regolamentare la situazione della multinazionale.

Un accordo è stato prorogato per permettere ai conducenti di Uber di lavorare e alle parti in causa di avere il tempo per trovare una soluzione. Questo prolungamento fino al 15 ottobre ha scatenato le ire dei tassisti.

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