Svizzera

Il 40% degli incidenti nelle rotonde coinvolge ciclisti

Secondo l’Ufficio prevenzione infortuni (Upi), nella maggior parte degli incidenti si tratta di collisioni con veicoli a motore che entrano nella rotonda

(Keystone)
19 luglio 2022
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Le rotonde hanno generalmente aumentato la sicurezza stradale, ma non per tutti gli utenti: stando all’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) in oltre il 40% degli incidenti verificatisi negli ultimi cinque anni nelle rotatorie svizzere è stata coinvolta una bicicletta o un’e-bike.

Nella maggior parte degli incidenti si trattava di collisioni con veicoli a motore che entravano nella rotonda, spiega un comunicato diffuso oggi. I conducenti, secondo le loro proprie dichiarazioni, spesso non avevano visto il ciclista.

Per aumentare la sicurezza per i veicoli a due ruote è fondamentale progettare accuratamente ogni rotatoria. Nel migliore dei casi, le bici dispongono di una propria infrastruttura al di fuori della rotonda. Un’infrastruttura ciclistica separata è raccomandata per le rotatorie a più corsie e con una larghezza della carreggiata superiore a 5,5 metri.

Se ciò non è possibile, indica l’UPI, va ridotta la velocità dei veicoli che entrano nella rotatoria, intervenendo ad esempio sul diametro dell’isola centrale e sull’angolo di entrata della rotonda. Per evitare che i ciclisti vengano sorpassati nella rotatoria, la carreggiata dovrebbe essere quanto più stretta possibile e l’anello interno dell’isola dovrebbe essere alto. Inoltre, un’isola alta che impedisce di vedere l’altro lato aiuta i conducenti a concentrarsi sul traffico che entra nella rotonda o che ci si trova già.

Oltre alle misure costruttive, l’UPI propone interventi di sensibilizzazione e di formazione dei conducenti. Esso ricorda inoltre che per chi va in bici il punto più sicuro nella rotatoria è al centro della carreggiata, anche in caso di traffico intenso.

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