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Imposte al 15%: Svizzera centrale chiede misure di compensazione

Fronte comune di sei cantoni. Secondo loro la tassa minima dell’Ocse indebolirebbe l’economia del Paese

La global tax non mette d’accordo tutti (Keystone)

I sei cantoni della Svizzera centrale si uniscono per fare fronte comune sull’imposta minima per le imprese. In un documento di posizione congiunto, pubblicato oggi, chiedono misure di compensazione per evitare un indebolimento dell’economia.

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) prevede che il livello d’imposizione minima sia al 15% per le grandi imprese che realizzano un fatturato annuo globale superiore a 750 milioni di euro. Attualmente tutti i sei cantoni della Svizzera centrale - Lucerna, Nidvaldo, Obvaldo, Svitto, Uri e Zugo - hanno un’imposta sugli utili inferiore a questa quota.

‘Cartello fiscale’

La Conferenza dei direttori dei governi della Svizzera centrale (Zrk), parla di "cartello fiscale". A suo avviso, la tassa minima dell’Ocse indebolirebbe l’economia della Svizzera e di altri Paesi simili. Perciò, sostengono i sei Cantoni, la compensazione è necessaria per evitare che le aziende si trasferiscano e perdano base imponibile e posti di lavoro.

La Zrk chiede pertanto che il gettito aggiuntivo realizzato con l’aumento di tale imposta venga interamente destinato a misure di promozione della localizzazione, con un occhio di riguardo a ricerca e sviluppo, nonché innovazione e istruzione.

Lo scorso mese di giugno, il Consiglio federale ha presentato all’Assemblea federale un messaggio sull’attuazione della tassa minima dell’Ocse. Il documento prevede che il 75% delle entrate aggiuntive previste vada ai Cantoni, mentre un quarto resterà alla Confederazione. La Zrk, nel comunicato, si dice favorevole a questa chiave di distribuzione.

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