Svizzera

Swiss lascia a terra il Contratto collettivo di crisi

Da inizio 2023 la compagnia aerea controllata da Lufthansa abolirà gradualmente le misure d’emegenza prese in tempo di pandemia

Il ritorno (o quasi) alla normalità
(Keystone)
1 luglio 2022
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Le misure adottate da Swiss sulla scia della pandemia nel Contratto collettivo di lavoro (Ccl) di crisi verranno abolite a partire da gennaio 2023. Lo fa sapere oggi lo stesso vettore, che, dopo un 2022 complicato, preconizza così un progressivo ritorno alla normalità per l’anno prossimo.

Ciò avverrà gradualmente, precisa in un comunicato il Ceo Dieter Vranckx. "Questi ultimi due anni sono stati molto esigenti per tutti i dipendenti di Swiss", aggiunge il manager con passaporto svizzero e belga motivando la decisione. La compagnia aerea parla di una stabilizzazione della propria situazione finanziaria, frutto della ristrutturazione lanciata nel 2021.

La ripresa della domanda inoltre suscita ottimismo, prosegue la controllata di Lufthansa. Tuttavia, al momento i livelli antecedenti la comparsa del Covid rimangono irraggiungibili.

Malmenata dal virus, così come l’intero settore del trasporto aereo, Swiss ha lanciato l’anno scorso una vasta ristrutturazione interna. La flotta è stata ridotta di circa il 15%, e centinaia di impieghi a tempo pieno sono stati soppressi.

Il Ccl di crisi, che secondo i piani iniziali avrebbe dovuto essere applicato fino al termine del 2023, prevede una serie di provvedimenti studiati per ridurre i costi. Fra questi vi sono la rinuncia temporanea di un terzo della tredicesima e dei bonus legati alle prestazioni.

In maggio, il sindacato Sev-Gata aveva annunciato di voler avviare un’azione legale contro Swiss per opporsi all’entrata in vigore anticipata del Ccl di crisi, sancita dalla compagnia a inizio marzo 2022. L’organizzazione che tutela i diritti del personale di terra criticava il fatto che il contratto fosse diventato effettivo prima della fine del periodo a disposizione per ricorrere al lavoro ridotto.

In una presa di posizione, il Sev-Gata afferma che apparentemente la direzione di Swiss si è accorta che, data la grave carenza di personale, non è saggio imporre un Ccl di crisi a chi lavora a terra, categoria particolarmente colpita duro in questi anni. Il sindacato sta ora valutando se e come i piani della compagnia influenzeranno i preparativi della causa, attualmente in corso.

Il 2022 si sta rivelando sotto diversi aspetti particolarmente complicato per Swiss, il che si ripercuote inevitabilmente sui viaggiatori. I voli cancellati a causa dei buchi negli effettivi si stanno moltiplicando: il più recente annuncio, a inizio settimana, ha riguardato lo stralcio di 676 collegamenti per il periodo agosto-ottobre.

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