Svizzera

In Svizzera manca la manodopera qualificata

È il grido d’allarme che lanciano gli imprenditori. In futuro andrà meglio sfruttato il potenziale interno

(Ti-Press)

Con la crisi sanitaria, la carenza di manodopera qualificata si è accentuata in Svizzera. I datori di lavoro lo avvertono in prima linea, e in futuro intendono sfruttare meglio il potenziale interno, ad esempio quello delle donne o dei lavoratori anziani.

Questo problema si aggraverà ulteriormente, ha avvertito Roland Müller, direttore dell’Unione svizzera degli imprenditori (Usi), riunita oggi a Berna. A causa dell’invecchiamento della popolazione, entro il 2050 si prevede una carenza di circa 1,3 milioni di lavoratori qualificati.

Tenendo conto di questa situazione, l’associazione sta concentrando i suoi sforzi sulle donne e in particolare su una migliore conciliazione tra lavoro e vita familiare. Tra le altre cose, ha affermato Müller, è necessaria un’offerta di assistenza all’infanzia più ampia e finanziariamente più attraente.

C’è un grande potenziale anche tra gli anziani, ha proseguito Müller, aggiungendo che è essenziale mantenere e promuovere la loro occupabilità. A tal fine, l’Usi ha lanciato la rete di datori di lavoro ‘focus50plus’.

"La crisi sanitaria ha mostrato ai datori di lavoro molti ambiti nei quali è possibile migliorare. Non dobbiamo lasciarci sfuggire questa opportunità", ha da parte sua dichiarato il presidente dell’Usi Valentin Vogt. Ma ora, ha aggiunto, con la guerra in Ucraina una nuova crisi ben più drammatica dal punto di vista geopolitico sta frenando la ripresa economica.

Un problema maggiore sia per le persone, sia per le aziende è il forte aumento dell’inflazione, anche se qui è più moderata rispetto all’estero, ha proseguito Vogt, criticando le richieste salariali dei sindacati che sono sorte con il rincaro.

Nel suo giro d’orizzonte sulla situazione politica in Svizzera, Vogt ha anche auspicato un nuovo inizio dei negoziati con l’Unione europea e lanciato un appello agli elettori affinché votino a favore della riforma dell’Avs il 25 settembre. L’aumento dell’età pensionabile rappresenta un miglioramento per le donne dal punto di vista finanziario, secondo Vogt.

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