Svizzera

Aumenta il consumo degli oppioidi in Svizzera

Uno studio del Politecnico di Zurigo evidenzia come la vendita è cresciuta del 91 per cento, così come sono triplicate le chiamate a Tox Info

La vendita è aumentata del novanta per cento
(Ti-Press)
27 giugno 2022
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I casi di avvelenamento da oppioidi e la vendita di questi farmaci analgesici sono aumentati notevolmente in Svizzera negli ultimi due decenni. Il numero di chiamate a Tox Info è triplicato. Lo rilevano i ricercatori del Politecnico federale di Zurigo (Eth) guidati da Andrea Burden, in uno studio pubblicato dalla rivista ‘The Lancet Regional Health - Europe’.

I dati di vendita sono aumentati più o meno allo stesso ritmo di quelli dei Paesi Bassi e della Danimarca. Tuttavia, negli ultimi anni le vendite pro capite in Svizzera sono state sostanzialmente più alte, afferma Burden, citato in una nota.

In Nordamerica si parla molto della "crisi degli oppioidi", il forte abuso di antidolorifici registrato dalla fine degli anni Novanta e il conseguente forte aumento del numero di decessi dei dipendenti da oppioidi. Secondo stime preliminari, nel 2021 negli Stati Uniti sono morte per overdose circa 108mila persone, il 17% in più rispetto all’anno precedente.

Anche nei Paesi europei le segnalazioni di un aumento dell’uso di queste sostanze e dei decessi correlati sono in crescita negli ultimi due decenni, rilevano gli autori dello studio zurighese.

Finora, tuttavia, non esistono dati concreti per la Svizzera, motivo per cui i ricercatori dell’Eth hanno per la prima volta cercato di stimare la tendenza confrontando il numero di chiamate di emergenza al centro informazioni sugli avvelenamenti Tox Info Suisse tra il 2000 e il 2019 e le cifre di vendita degli oppioidi.

Dai risultati è emerso che il numero di chiamate è aumentato significativamente del 177% durante il periodo in esame e le vendite di questi farmaci sono cresciute del 91%. Gli aumenti maggiori sono stati registrati per gli oppioidi forti, in particolare l’ossicodone.

I ricercatori osservano che l’uso di questi medicinali in Svizzera non ha raggiunto le proporzioni epidemiche osservate negli Stati Uniti, ma la situazione deve essere monitorata.

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