Svizzera

Da ottobre i materiali di cura rischiano di gravare sui pazienti

Venendo a decadere l’attuale regolamentazione transitoria, sarà rimborsato unicamente ciò che figura nell’elenco di mezzi e apparecchi

Il conto rischia di essere salato
(Ti-Press)
21 giugno 2022
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I pazienti rischiano di dover pagare di tasca propria determinati materiali di cura a partire dal 1° ottobre, data in cui decade l’attuale regolamentazione transitoria: cinque associazioni di fornitori di prestazioni chiedono al Consiglio federale di prolungare il periodo transitorio.

Il Governo ha di recente risposto a un’interpellanza dai ranghi del Consiglio nazionale che non vede alcuna necessità di intervenire, deplorano in un comunicato odierno le associazioni Spitex Svizzera, Artiset, senesuisse, Associazione Spitex privata Svizzera (Asps) e l’Associazione svizzera degli infermieri (Asi). Queste criticano la posizione del Consiglio federale di fronte alla lacuna di finanziamento che si delinea.

A partire dal 1° ottobre la regolamentazione attualmente in vigore verrà soppressa e solo il materiale sanitario che figura nel cosiddetto elenco dei mezzi e apparecchi (Emap) verrà rimborsato. Le associazioni dei fornitori di prestazioni sostengono questo nuovo regime, ma mettono in guardia dal fatto che non tutti i materiali di cura utilizzati potranno essere inseriti tempestivamente nell’EMAp con la conseguenza che in futuro i pazienti saranno chiamati a pagare a meno che il materiale non venga preso in carico da altri attori, come i Cantoni e i Comuni.

‘Lacuna’ del sistema

I fornitori di prestazioni hanno elaborato una lista del materiale sanitario attualmente utilizzato. Hanno così svolto un ruolo "fondamentale" nell’ambito delle loro competenze e in modo cooperativo, sottolineano. Tuttavia, non spetta a loro assumere il lavoro dell’industria e chiedere l’inserimento di prodotti commerciali in un elenco di prodotti.

Le organizzazioni Spitex e le case di cura non dispongono delle informazioni necessarie su produzione, efficacia, appropriatezza ed economicità, tutti criteri importanti per l’iscrizione su una lista di materiale. Non hanno nemmeno i risultati degli studi o i confronti di prezzi con l’estero.

Tali informazioni sono a disposizione dei fabbricanti di questii prodotti e finora spettava a loro chiedere l’inclusione nell’Emap. Per le cinque associazioni è inaccettabile che le autorità impongano loro compiti che non sono di loro competenza. Si tratta di una "lacuna" del sistema che va colmata urgentemente, sottolineano.

Nuovo finanziamento

La modifica della prassi di rimborso del materiale sanitario fa seguito a due decisioni del Tribunale amministrativo federale (Taf) del 2017. Invece del rimborso di tale materiale da parte dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, il finanziamento del materiale di cura è diventato di competenza dei Cantoni e dei Comuni. Ciò ha portato a pratiche diverse a livello regionale.

Le Camere federali hanno adattato le disposizioni legislative e fissato un periodo transitorio di un anno. L’implementazione a livello di ordinanza è stata concepita in modo tale che l’assicurazione obbligatoria assicurerà il finanziamento solo se il prodotto utilizzato figura esplicitamente sull’elenco dei mezzi e degli apparecchi.

Per le cinque associazioni, questo metodo porrà problemi in particolare nell’ambito del materiale di cura che può essere utilizzato esclusivamente da personale sanitario specializzato.

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