Svizzera

L’invio di quotidiani e settimanali deve restare gratuito

Il Consiglio nazionale accoglie una mozione in tal senso. Spetta ora agli Stati esprimersi sul tema

Per quelli con una tiratura fino a 40mila copie
(Ti-Press)
15 giugno 2022
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I quotidiani e i settimanali in abbonamento della stampa regionale e locale con una tiratura fino a 40mila esemplari dovrebbero essere consegnati gratuitamente anche nel 2022 attraverso i canali di distribuzione quotidiani della Posta. Lo prevede una mozione accolta oggi dal Consiglio nazionale per 97 voti a 89.

Il dossier va agli Stati. Vista la forte opposizione alla camera del popolo, la mozione avrà vita difficile tra i ‘senatori’.

Per la consigliera federale Simonetta Sommaruga, che ha ripreso in parte le argomentazioni di una minoranza rappresentata in aula da Christian Wasserfallen (Plr/Be), è irrealistico pensare di poter sostenere la stampa regionale ancora quest’anno, riattivando le ordinanze Covid-19 sull’aiuto ai media ormai decadute.

Benché consapevole delle difficoltà in cui si dibattono i media a causa del cambiamento strutturale che contraddistingue questo settore – cambiamenti acceleratisi con la pandemia – secondo Sommaruga prima di chiedere altri aiuti sarebbe meglio attendere il rapporto su un postulato accolto dal parlamento che domanda lumi sul futuro del settore e sul modo migliore di, eventualmente, sostenerlo.

Christian Wasserfallen ha criticato anche l’opportunità della mozione, inoltrata poco dopo il ‘no’ popolare del febbraio scorso al pacchetto sui media che prevedeva tutta una serie di sostegni finanziari al settore.

Il deputato bernese ha anche contestato l’urgenza di un simile aiuto adesso, non solo perché siamo già a metà anno e manca il tempo per modificare la Legge sulla Posta, ma anche perché il 2021 si è chiuso per parecchie gruppi con un attivo di svariati milioni di franchi.

Per Wasserfallen, la mozione non sarebbe ancora "matura" a sufficienza per essere affrontata nel plenum. Il motivo? In commissione la proposta originaria prevedeva il sostegno ai giornali e riviste in abbonamento con una tiratura superiore alle 40mila copie; solo in seguito la mozione è stata modificata.

A nome della maggioranza della commissione, Marco Romano (Centro/Ti) ha invece rammentato le difficoltà in cui versano parecchi giornali e riviste, specie di carattere locale e destinati a una cerchia di lettori ristretta, in ragione di entrate pubblicitarie in flessione.

Un fenomeno noto, già riscontrato prima della pandemia, ma acuitosi con l’arrivo del morbo, ha aggiunto. Difficoltà che proseguono anche ora, nel 2022, con la guerra in Ucraina che ha fatto rincarare il prezzo della carta, per non parlare di quello dell’elettricità.

Per il deputato di Mendrisio, si tratta anche di preservare quella diversità culturale e linguistica che caratterizza il nostro paese e la cui esistenza è a rischio a causa degli sconvolgimenti cui sono oggetto i media (pubblicità che migra nell’online e cambiamento di fruizione dei media, ndr).

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