Svizzera

Covid, con i ristoranti chiusi meno gente in ospedale

La misura avrebbe portato a un calo stimato tra il 28 e il 41% dei ricoveri. Tendenza inversa invece con le limitazioni dei raduni all’aperto

Una misura che, a quanto indica lo studio, ha portato i suoi frutti
(Ti-Press)
14 giugno 2022
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Grazie alla chiusura dei ristoranti e al divieto di organizzare grandi eventi, i ricoveri ospedalieri legati al Covid sono diminuiti. Lo indica uno studio pubblicato oggi, secondo cui altre misure invece sono risultate controproducenti.

Di fatto, la chiusura dei ristoranti ha portato a una diminuzione stimata dei ricoveri dal 28 e al 41%. Gli autori dello studio precisano che i dati sui ristoranti sono statisticamente significativi e affidabili. Anche il divieto di grandi eventi ha avuto un notevole effetto di riduzione delle ospedalizzazioni.

Chiusura dei bar piuttosto utile

Per le altre misure, i risultati sono meno chiari. Gli autori infatti mettono in guardia contro il cosiddetto ‘problema dell’endogeneità’: le misure influenzano l’andamento della pandemia, ma anche l’andamento della pandemia può influenzare l’introduzione delle misure e quindi la valutazione dell’efficacia risulta difficile. I dati sulla chiusura dei bar, ad esempio, suggeriscono che l’effetto desiderato è stato raggiunto, ma gli autori dello studio non possono escludere effetti come quelli descritti sopra.

Secondo lo studio, commissionato dalla Segreteria di Stato all’economia (Seco), i risultati della chiusura dei negozi sono fortemente divergenti e "non è stato possibile trarre conclusioni chiare". Uno dei motivi è che ci sono state solo lievi differenze tra i cantoni in termini di chiusure di negozi nel periodo analizzato, che va da agosto 2020 a marzo 2021, e quindi il paragone non ha permesso di evidenziare tendenze nette.

Per quanto riguarda le limitazioni dei raduni all’aperto, i risultati suggeriscono che hanno causato un lieve aumento di ricoveri. La proibizione di riunirsi all’aperto ha indotto infatti molte persone a ritrovarsi in locali chiusi, dove il rischio di infezione è maggiore, sottolinea l’analisi.

Neppure i dati sull’obbligo di mascherina nei ristoranti e le limitazioni delle riunioni al chiuso hanno permesso di trarre conclusioni chiare. Lo studio non ha inoltre fornito un quadro chiaro delle misure adottate per gli impianti sportivi al coperto e le discoteche. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che queste disposizioni hanno interessato principalmente persone giovani e sane, hanno ricordato gli autori.

Vacanze di Natale come acceleratore

Oltre alle misure specifiche contro il diffondersi del virus, lo studio ha esaminato anche gli effetti delle varie vacanze scolastiche sui ricoveri. I risultati dimostrato che le settimane bianche e le vacanze di carnevale hanno fatto calare le ospedalizzazioni. Al contrario, l’effetto delle vacanze di Natale è descritto come tendenzialmente positivo, ovvero senza le ferie natalizie ci sarebbero stati probabilmente meno ricoveri. Non è stato riscontrato alcun effetto per le vacanze autunnali.

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