Svizzera

Pernottamenti in forte ripresa in inverno. Non in Ticino

Sul piano nazionale, tra inizio novembre e fine aprile progressione del 54% su base annua. Il nostro cantone ha invece marciato sul posto

Cifre però ancora inferiori al periodo pre-pandemico
(Ti-Press)
7 giugno 2022
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La stagione invernale 2021/2022 (cioè il semestre che va da inizio novembre a fine aprile) si è rivelata di grande ripresa per il turismo elvetico, sulla scia del ritorno degli ospiti stranieri e del nuovo record della domanda interna.

Stando ai dati diffusi dall’Ufficio federale di statistica (Ust), a livello nazionale sono stati registrati 15,6 milioni di pernottamenti, con una progressione del 54% su base annua. Positivo è anche il confronto con gli analoghi mesi del 2019/2020, che avevano cominciato a risentire della pandemia: +14%. Rispetto al 2018/2019 pre-crisi mancano però ancora circa 2 milioni di notti.

L’unica regione elvetica che nello scorso inverno ha marciato sul posto è stata il Ticino, che segna +0,4% a 713’000. Va però considerato che nell’inverno precedente aveva segnato +95%, sulla scia di un rinnovato interesse degli ospiti svizzeri: nel 2019/2020 le notti erano infatti state 365’000. Occorre pure considerare che quello invernale non è il semestre principale per gli operatori a Sud delle Alpi.

I Grigioni, che invece sono il principale polo di attrazione elvetico del turismo invernale, segnano +32% (a 3 milioni) e in forte crescita appaiono anche Vallese (+41% a 2,1 milioni) e Berna (+47% a 1,8 milioni). La ripresa ha comunque interessato in modo particolare le regioni urbane di Zurigo (+152% a 1,9 milioni) e Ginevra +189% a 1 milione), che avevano subito un crollo dovuto al Covid.

A incidere fortemente sui numeri – soprattutto nelle ultime realtà citate, quelle degli agglomerati – è stato il ritorno della domanda estera, che ha generato 5,6 milioni di notti, contro 1,9 milioni nel 2020/2021 (+197%). Sono aumentati gli arrivi dalla Germania (+135%), dal Regno Unito (+729%) e dalla Francia (+76%), ma anche dal continente americano e da quello asiatico, pur con numeri assoluti meno elevati.

Anche gli svizzeri hanno trascorso maggiormente le vacanze in patria: le notti sono state 9 milioni, in aumento del 19% e nuovo primato per la stagione. I soggiorni di ospiti elvetici negli alberghi sono comunque limitati in media a 2,1 notti e anche gli stranieri non stanno molto più a lungo, con 2,5 notti.

Tornando ai dati complessivi e guardando ai singoli mesi, novembre (+95%), dicembre (+64%), gennaio (+71%), febbraio (+41%) e marzo (+60%) si sono rivelati più dinamici di aprile (+25%). Il quarto mese dell’anno è stato caratterizzato anche da un arretramento dei pernottamenti generati da svizzeri (-11%). L’effetto si è notato in particolare sul Ticino (-23% a 337’000), unica grande regione in calo, mentre i Grigioni (+2% a 216’000) si sono mostrati essenzialmente stabili.

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