Svizzera

Costi accessori di casa, batosta da 500 franchi in più nel 2022

Fattura salata in vista per proprietari e inquilini, a causa soprattutto del rincaro energetico

(Keystone)
2 giugno 2022
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Per proprietari di case e inquilini si annuncia una fattura salata in materia di costi accessori: sulla scia del rincaro energetico nel 2022 i soli oneri da riscaldamento saliranno in media del 38% – oltre 500 franchi in più, in caso di un alloggio familiare – per chi ricorre a nafta o gas, cosa che avviene nel 60% delle abitazioni. E in seguito il costo aumenterà ulteriormente.

Sulla scia della ripresa economica globale dalla pandemia i prezzi dell’energia erano fortemente aumentati già alla fine dello scorso anno, ricordano gli economisti di Credit Suisse nello studio periodico trimestrale Monitor immobiliare pubblicato oggi. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina e il rischio di scarsità di materie prime energetiche si è assistito poi a un’esplosione: a fine aprile i prezzi all’ingrosso di gasolio, metano e corrente elettrica erano cresciuti rispettivamente del 76%, del 354% e del 217% rispetto all’anno precedente. Mentre l’incremento del costo della nafta si ripercuote direttamente sui consumatori, l’inerzia dei prezzi del gas e la regolamentazione dei prezzi dell’elettricità domestica finora hanno però impedito che il rincaro raggiungesse interamente le famiglie svizzere.

In che misura i proprietari di abitazioni e i locatari vengono colpiti dall’esplosione dei prezzi dipende, oltre che dalla classificazione energetica dell’edificio e dalla superficie abitativa da riscaldare, soprattutto dalla fonte di energia utilizzata. Tra il 2000 e il 2020 vi è stato un netto calo delle superfici riscaldate a nafta (-30%); al contrario, quelle riscaldate a gas sono quasi raddoppiate (+93%), mentre quelle che ricorrono a una pompa di calore sono aumentate ancora più nettamente (+646%). Queste ultime sono comunque ancora minoritarie: coprono il 20% del totale della superficie riscaldata/climatizzata (Src), a fronte del 60% delle superfici abitative che continua a essere riscaldato con combustibili fossili.

Nel 2021 i costi medi dell’energia per il riscaldamento (ambienti e acqua calda) di un appartamento di 99 metri quadrati con pompa di calore erano pari a circa 718 franchi, dunque del 48% circa inferiori ai costi di un alloggio delle stesse dimensioni riscaldato con fonti di energia fossile (1’381 franchi per l’olio di riscaldamento, 1’382 per il gas).

In seguito al forte aumento dei prezzi dell’energia, nel 2022 questa differenza è aumentata fino a toccare il 61%. Di conseguenza, in un appartamento con riscaldamento a gasolio quest’anno i consumatori pagheranno circa 1’934 franchi – 1’889 per il gas – dunque circa 530 franchi (+38%) in più rispetto al 2021. I costi energetici annui delle pompe di calore nel frattempo sono aumentati solo di 20 franchi (+3%).

Alla forte riduzione dei costi di gestione per il riscaldamento con pompa di calore si contrappongono costi d’investimento relativamente alti, che sono il principale ostacolo al risanamento energetico del parco edilizio elvetico. Al netto dell’incentivo medio (4’325 franchi), il costo di una pompa di calore ammonta a circa 30’675 franchi, superando quindi i 20’000 di un impianto a gasolio o gas.

Nel caso dei combustibili fossili ai costi energetici più alti si aggiungono però anche costi annui di mantenimento più elevati (circa 550 franchi rispetto a 150 per una pompa di calore). In base ai prezzi medi dell’energia del periodo 2019-2021, questo significa che l’installazione di una pompa di calore aria-acqua si ripagava finanziariamente dopo 12-14 anni rispetto al riscaldamento a nafta o a gas.

A causa del recente aumento dei prezzi dell’energia, tuttavia, questo termine si è ridotto sensibilmente. Già dopo circa 8-9 anni la pompa di calore è più conveniente di un impianto di riscaldamento a gasolio o gas, senza considerare l’eventuale futura volatilità dei prezzi dei combustibili fossili o la produzione dell’elettricità con il fotovoltaico.

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