Svizzera

Aumentano i costi di produzione e la birra diventa più cara

La guerra incide sull’energia e sull’orzo: insieme all’acqua, al luppolo e al lievito, è uno degli ingredienti di base di cui l’Ucraina è produttrice

Tutto sale
15 aprile 2022
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La birra rischia di diventare presto più cara per il consumatore: i produttori svizzeri sono infatti confrontati con un aumento dei costi su tutti i fronti. Da tempo gli operatori stanno vivendo una situazione tesa sul fronte dell’approvvigionamento, spiega Marcel Kerber, direttore dell’Associazione svizzera delle birrerie (Asb). Le cause sono legate alla pandemia di coronavirus, agli effetti del blocco del canale di Suez e, ora, alla guerra in Ucraina. A costare di più è la materia prima, l’orzo, che insieme all’acqua, al luppolo e al lievito è uno degli ingredienti di base della birra e di cui l’Ucraina è un’importante produttrice. Pesano inoltre gli aumenti dei prezzi dell’energia, che incidono su tutta la produzione e l’imbottigliamento. Anche il materiale d’imballaggio diventa più costoso.

"Nella fase attuale, vogliamo evitare gli aumenti di prezzo perché colpirebbero più duramente la ristorazione, già da tempo sofferente", afferma Reto Preisig, Ceo del birrificio sangallese Schützengarten. Tuttavia le distorsioni non potranno essere sopportate per troppo tempo, aggiunge. Secondo l’Asb, la rapidità e l’ammontare dei rincari saranno strettamente legati al futuro sviluppo dei costi energetici. L’imprevedibilità riguardo alla durata della guerra in Ucraina e alla resa dei raccolti nell’anno in corso rendono però anche difficile una previsione. Tuttavia, non dovrebbe esserci una carenza di materia prima, nonostante gli attuali sconvolgimenti: "Visto che le birrerie si basano su contratti di fornitura a lungo termine non c’è penuria, al momento", assicura Kerber.

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