Molti volatili restano uccisi posandosi sui tralicci dotati di sezionatore in cima. L’Ufam cerca un rimedio
Per gufi reali, cicogne e altri grandi uccelli, l’elettrocuzione è una delle più comuni cause non naturali di morte. Il tallone d’Achille è il cosiddetto sezionatore, che su alcuni tralicci è posizionato sulla sommità – ossia laddove amano posarsi i volatili. Su incarico dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), la società Rauscher & Stoecklin ha ora delineato soluzioni a questo problema.
Vi sono varie possibilità di realizzare una rete a media tensione a prova di folgorazione. L’ideale è posare i cavi sottoterra, una prassi attualmente molto diffusa in Svizzera, indica un comunicato dell’Ufam che rimanda a una pubblicazione sull’ultima edizione della rivista die umwelt/l’environnement, edita dall’ufficio stesso.
In montagna, dove questo non è possibile o è troppo costoso, si possono ad esempio sostituire i pericolosi isolatori rigidi con isolatori sospesi, meno problematici. I cavi o altri elementi conduttori, inoltre, possono essere isolati con guaine in plastica o involucri di protezione per gli uccelli, oppure è possibile impedire – mediante opportuni accorgimenti strutturali – che i volatili si posino sui tralicci.
Tuttavia, a un problema non è ancora stata trovata una soluzione tecnica: i sezionatori. Essi consentono di interrompere l’alimentazione su un tratto di linea – ad esempio per effettuare riparazioni. Il sezionatore, manovrato da terra, è in genere posizionato sulla mensola in cima al traliccio. I fili presenti al suo interno sono nudi e sotto tensione. Non li si può semplicemente isolare, altrimenti il meccanismo di accensione e spegnimento non funzionerebbe più.
Anche gli uccelli più piccoli – delle dimensioni di una cornacchia – possono innescare un corto circuito perché i fili sono vicini. Questi punti di pericolo sono molto diffusi: dei 1’500 tralicci della media tensione censiti come pericolosi dalla Stazione ornitologica svizzera di Sempach (Lu) nella sola pianura del Rodano vallesana, 330 sono dotati di sezionatore.
Nell’ambito del progetto "Sezionatori sicuri per l’avifauna", l’azienda svizzera Rauscher & Stoecklin, che realizza prodotti per l’elettrotecnica, ha presentato soluzioni per sezionatori esistenti e futuri.
Per i sezionatori già in opera si possono prevenire gli incidenti rivestendo interamente gli elementi pericolosi con una guaina in plastica. I costi di un simile intervento variano tra i 2’600 e i 4’200 franchi, a cui va aggiunta la manodopera per due o tre ore di montaggio. Per gli impianti di nuova realizzazione, Rauscher & Stoecklin propone apparecchiature che costano tra i 7’700 e gli 11’800 franchi. L’azienda si è ispirata da sezionatori sicuri per l’avifauna già in uso in Germania.
"Le soluzioni proposte non sono certo a buon mercato, ma nemmeno eccessivamente costose", afferma, citata nel comunicato, Elisa Baer, dell’Ufam. In una fase successiva si vedrà insieme ai gestori di rete quali soluzioni siano fattibili e anche se vi sia la disponibilità a metterle in pratica, aggiunge.