Svizzera

Abusi nella Chiesa, indagine affidata all’Università di Zurigo

Lo annuncia la Conferenza dei vescovi svizzeri: saranno aperti anche gli archivi episcopali segreti. Nell’autunno 2023 le risultanze

Il vescovo di Coira Joseph Bonnemain
(Keystone)
4 aprile 2022
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Sarà un gruppo di ricerca dell’Università di Zurigo a condurre indagini scientifiche indipendenti sugli abusi sessuali commessi nel contesto ecclesiale. Lo annuncia la Conferenza dei vescovi svizzeri (Cvs), precisando che nei prossimi mesi saranno aperti anche gli archivi episcopali segreti.

"Per un lungo periodo gli abusi sessuali perpetrati da pastori, operatori pastorali e membri di ordini religiosi della Chiesa cattolica romana hanno causato una grande sofferenza", sottolinea un comunicato. La Chiesa non nasconde il fatto che "molti crimini sono stati nascosti e le vittime sono state ignorate".

«La rielaborazione è un obbligo innanzitutto nei confronti delle vittime», afferma il vescovo di Coira Joseph Bonnemain. «Le vittime di abusi di potere, manipolazione delle coscienze e aggressioni sessuali non possono vivere in pace fintanto che le ingiustizie subite non saranno portate alla luce, le loro cause chiarite e gli autori chiamati a renderne conto», aggiunge il vescovo, secondo cui il perdono e la misericordia non possono sostituire una procedura giudiziaria.

L’indagine indipendente – che durerà un anno – è stata commissionata dalla Cvs, dalla Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (Rkz) e dalla Conferenza delle unioni degli ordini religiosi e delle altre comunità di vita consacrata in Svizzera (Kovos). Il progetto sarà diretto dalle professoresse Monika Dommann e Marietta Meier del Seminario storico dell’Università di Zurigo, con il supporto della Società svizzera di storia (Sss).

Secondo l’abate Peter von Sury, è la prima volta che le tre istituzioni più significative della Chiesa cattolica romana in Svizzera parlano con una voce sola dei casi di abusi. Per la presidente di Rkz Renata Asal-Steger, «alle parole di costernazione devono seguire i fatti». Dal suo punto di vista, inoltre, sono «indispensabili riforme strutturali, affinché il potere nella Chiesa sia distribuito e si ponga un freno al suo abuso».

Nel dettaglio, lo studio, che inizierà ufficialmente il 1° maggio, si concentrerà sullo sfruttamento sessuale in ambito ecclesiale dalla seconda metà del XX secolo. Per garantire l’indipendenza del progetto, le tre committenti hanno precisato nel contratto l’impossibilità di influenzarne i contenuti e l’organizzazione di chi si occupa della ricerca.

Sempre per garantire l’indipendenza scientifica, il pubblico sarà informato solo quando saranno disponibili i risultati, nell’autunno del 2023. Sulla base delle conoscenze che ne scaturiranno, Cvs, Rkz e Kovos decideranno dei passi successivi.

In ogni caso, «la tematica non si lascia risolvere per tornare poi all’ordine del giorno», precisa monsignor Bonnemain. L’indagine e il fare luce sul passato «sono solo l’inizio»: le strutture ecclesiastiche, i canali decisionali e la ripartizione delle competenze devono essere riconfigurati per poter impedire efficacemente gli abusi, afferma il vescovo di Coira.

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