Svizzera

Anno amaro per i produttori di caramelle svizzeri

Calate del 13% le vendite di caramelle, confetti, cicche e prodotti affini nel 2021. Oltre alla pandemia, pesa il rincaro dello zucchero

Un po’ meno dolci l’anno scorso
(Keystone)

Il 2021 è stato un anno meno dolce del previsto per i produttori di caramelle, che negli scorsi mesi hanno visto il loro giro d’affari calare del 13% rispetto al 2020 (che a conti fatti già aveva fatto segnare una flessione rispetto all’anno precedente). Complessivamente, il ricavato dalla vendita di caramelle, confetti, gomme da masticare e prodotti affini si è attestato a 279 milioni di franchi.

A livello di quantità la flessione è stata ancora maggiore, pari al 20% a 28’1381 tonnellate, annota Biscosuisse, l’organizzazione dell’industria dei biscotti e dei dolciumi.

Dei prodotti in esame, in Svizzera sono state vendute 5’075 tonnellate, con un calo del 10% che ha influito anche sul fatturato (-7% a 66 milioni). Le esportazioni si sono invece assestate a 23’063 tonnellate (-21%), con proventi per 212 milioni (-15%). Il consumo pro capite in Svizzera è rimasto stabile a 3,03 chilogrammi.

Biscosuisse spiega che la contrazione degli affari è da ricondurre in primo luogo alla pandemia. Il settore è comunque anche confrontato con condizioni quadro, dettate dal mondo politico, che preoccupano chi opera nel ramo: l’aumento del prezzo dello zucchero deciso dal parlamento si inserisce infatti in un contesto di già generale rincaro delle materie prime, andando a sfavorire ulteriormente la produzione elvetica.

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