Svizzera

Il (caro) prezzo di inondazioni e terremoti

Complici le catastrofi naturali, il 2021 per le compagnie di assicurazione è stato il quarto anno più caro della storia

Se il maltempo ci mette lo zampino...
(Keystone)

Nel 2021, le catastrofi naturali hanno provocato danni per 270 miliardi di dollari (252 miliardi di franchi al cambio attuale), di cui 111 miliardi coperti dalle assicurazioni. Importo, quest’ultimo, come sottolinea la società di riassicurazione elvetica Swiss Re nel suo tradizionale studio Sigma, che è il quarto più elevato di sempre.

I due dati sono sensibilmente superiori alla media decennale, che è rispettivamente di 215 e 78 miliardi. Se ai disastri naturali (terremoti, cicloni, tempeste, inondazioni, incendi di boschi) si aggiungono quelli causati dall’uomo si arriva a un totale di 280 miliardi (+29% rispetto al 2020), di cui 119 miliardi (+19%) assicurati. Anche questi due indicatori sono ben superiori alla media dell’ultima decade, che è di 226 e 87 miliardi.

Secondo gli esperti di Swiss Re si conferma quindi la tendenza di lungo termine di perdite assicurate globali che aumentano in media del 5-7% all’anno. L’anno scorso l’uragano Ida è stato il disastro naturale più costoso, ma la maggior parte delle perdite assicurate sono state causate da altri eventi, come per esempio le inondazioni in Europa.

Gli specialisti si aspettano che il cambiamento climatico porti a eventi meteorologici più frequenti ed estremi. Ma il continuo aumento dei costi è dovuto anche alla crescita della popolazione, al rapido sviluppo urbano e all’accumulo di ricchezza economica nelle aree soggette a disastri.

«L’aumento delle perdite dovute alle inondazioni sta diventando sempre più evidente», afferma il capoeconomista di Swiss Re Jérôme Jean Haegeli. «L’anno scorso è stato un altro campanello d’allarme. La necessità di agire per rafforzare la resilienza della società sta diventando sempre più urgente in tutto il mondo. Insieme al settore pubblico, i riassicuratori sono ben attrezzati per prevenire lo sviluppo di aree ad alto rischio e per investire in misure protettive».

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