Aiuto sociale, spese del 2020 poco toccate dalla pandemia

La pandemia di coronavirus non ha avuto un impatto rilevante sulle spese per l’aiuto sociale nel 2020. È quanto emerge dai nuovi dati della statistica svizzera dell’aiuto sociale pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica (Ust). Nel complesso, nel 2020 le ripercussioni economiche negative del Covid hanno avuto solo un lieve impatto diretto. Secondo l’Ust le diverse misure adottate dalla Confederazione e dai Cantoni sono infatti riuscite a contrastare l’impatto sociale delle restrizioni dovute alla pandemia.

Per la seconda volta consecutiva, sottolinea l’Ust, nel 2020 le spese nette per l’aiuto sociale finanziario hanno segnato una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente. Il calo è stato di 19 milioni di franchi in termini nominali, corrispondenti allo 0,7% del volume di spese netto di 2,8 miliardi di franchi.

In Svizzera il 9,5% della popolazione residente permanente nel 2020 ha percepito almeno una delle prestazioni sociali legate al bisogno dell’aiuto sociale in senso lato. La spesa complessiva, di 8,7 miliardi di franchi, è cresciuta in modo analogo all’anno precedente (+1,9%). Di questi 8,7 miliardi, il 60,7% (5,4 miliardi) è stato destinato alle prestazioni complementari all’Avs e all’Ai, e un terzo scarso all’aiuto sociale finanziario.

Le spese per l’aiuto sociale in senso lato relative alla popolazione si sono mantenute pressoché stabili. Nel 2019 ammontavano a 994 franchi in termini nominali per abitante (+1,1% rispetto al 2018), mentre nel 2020 sono salite a 1’004 franchi (+1%). Il numero di persone beneficiarie degli aiuti è aumentato dello 0,4%, senza alcun influsso sulla loro proporzione rispetto al totale della popolazione, che resta invariata al 9,5%.