Svizzera

Il Nazionale per la legalizzazione della donazione degli ovociti

Primo sì in Parlamento a una mozione che chiede al Consiglio federale di istituire le corrispondenti basi legali

Si vuole andare incontro alle coppie sterili desiderose di avere figli
(Keystone)

La donazione di ovociti va legalizzata. Ne è convinto il Consiglio nazionale che oggi ha accolto – con 107 voti contro 57 e 16 astenuti – una mozione depositata dalla sua Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura (Csec-N). Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.

L’atto parlamentare ha lo scopo di istituirne le basi legali e le condizioni quadro intese a permettere l’accesso alle donazioni di ovociti. Mediante un allentamento della normativa in materia di procreazione medicalmente assistita, la Csec-N vuole permettere alle coppie sterili desiderose di avere figli di sottoporsi a tale trattamento in Svizzera, ha spiegato Simone de Montmollin (Plr/Ge) a nome della commissione.

Eliminare la disparità di trattamento

Con la mozione si vuole anche eliminare la disparità di trattamento fra uomini e donne presente nella legge in vigore, dal momento che la procreazione mediante una donazione di sperma è autorizzata e attualmente praticata, ha ricordato De Montmollin. In mancanza di una legislazione in merito, le donne domiciliate in Svizzera sono obbligate a praticare il turismo medico per ottenere un dono d’ovuli.

Una minoranza (composta da Udc e da alcuni parlamentari del Centro) era contraria alla mozione. In particolare, il parlamentare Alois Huber (Udc/Ag) ha chiesto invano di respingere la mozione, ricordando che attualmente solo le coppie, in cui la donna è sterile, possono avere accesso alla donazione d’ovuli. "La maternità surrogata è esclusa". L’Udc si è detta preoccupata per il benessere delle donne e per lo sfruttamento del loro corpo che risulterebbe dalla donazione di ovociti.

Non si vuole attendere il rapporto

Dal canto suo il ministro della sanità Alain Berset, pur dichiarandosi favorevole ai principi della mozione, ha chiesto senza successo ai deputati di attendere ancora un po’. Un rapporto sulla necessità di adattare la legge sulla procreazione medicalmente assistita è in fase di elaborazione ed è atteso per il 2023, ha precisato.

Ma il plenum non l’ha seguito e ha accolto a larga maggioranza la mozione della sua commissione.

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