Svizzera

Carlos/Brian, avvocati denunciano le condizioni di detenzione

I legali del giovane zurighese chiedono che un organismo indipendente indaghi sulla detenzione e le accuse di tortura e chiedono la liberazione immediata

(Keystone)
21 febbraio 2022
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Gli avvocati di "Carlos", il giovane delinquente zurighese che oggi preferisce farsi chiamare con il suo vero nome Brian, hanno sporto denuncia. Chiedono che un organismo indipendente faccia luce sulle sue condizioni di detenzione e sulle accuse di tortura ed esigono la liberazione immediata del loro assistito.

Molti esperti hanno parlato di "atti di tortura e di trattamenti disumani" in relazione alle condizioni di detenzione di Brian, ha detto Philip Stolkin, uno degli avvocati del 26enne, in una conferenza stampa a Zurigo.

Il giovane è stato tenuto per più di mille giorni in totale isolamento, in condizioni contrarie al diritto internazionale. Soltanto recentemente – a seguito di una decisione del Tribunale federale – è stato trasferito in una struttura per la detenzione preventiva, dove gli vengono garantite condizioni "normali" assieme ad altri 20 detenuti e dove ora "sta meglio".

La storia di Brian è una storia di "fallimento della giustizia e delle autorità, di razzismo strutturale, di campagne mediatiche aggressive e ripetute violazioni dei diritti umani", hanno detto gli avvocati. Con la loro denuncia, chiedono un’indagine sulle numerose accuse che sono state sollevate l’anno scorso, in particolare dal relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura Nils Melzer.

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