Svizzera

Discriminazione razziale, condannato granconsigliere basilese

Pena pecuniaria sospesa per Eric Weber, che ha pure ingiuriato e diffamato tre politiche dell’area rosso-verde

Già condannato per minaccia, ripetuta corruzione elettorale e frode elettorale
(Keystone)
4 febbraio 2022
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Basilea – Il granconsigliere basilese di estrema destra Eric Weber oggi è stato riconosciuto colpevole, da parte del Tribunale penale di Basilea, di ripetuta discriminazione razziale, ingiuria e diffamazione. Il politico è stato condannato a una pena pecuniaria sospesa per tre anni di 180 aliquote giornaliere da 25 franchi per alcuni video controversi.

Inoltre, i giudici renani hanno stabilito che l’uomo dovrà versare a tre querelanti privati – la consigliera nazionale Sibel Arslan (Verdi/Bs) e due granconsigliere dell’area rosso-verde, che si erano sentite denigrate dalle parole di Weber – un risarcimento che va da 1’300 a 2’000 franchi a persona.

Vicino a una nuova diffamazione

Weber era accusato di diverse azioni compiute negli scorsi mesi, fra cui un video offensivo, pubblicato nel febbraio 2021, nei confronti della consigliera nazionale di origine turca.

Il Ministero pubblico aveva chiesto una pena detentiva di 40 giorni – senza la condizionale – per discriminazione razziale e una pena pecuniaria di 70 aliquote giornaliere di 30 franchi per diffamazione. I due avvocati dei querelanti privati hanno dal canto loro chiesto un risarcimento supplementare tra i 2’000 e i 5’000 franchi a persona.

Weber, durante il processo, si è ripetutamente perso in confuse divagazioni nelle sue dichiarazioni, alcune delle quali – ha rilevato il giudice unico – hanno rasentato una nuova diffamazione. A suo avviso, però, le accuse mosse nei suoi confronti sono puramente motivate da ragioni politiche.

Condanne precedenti

Non è la prima volta che Weber ha a che fare con la giustizia. Il granconsigliere di estrema destra si era reso colpevole di frode elettorale nel 2012 e aveva subito una condanna a 280 ore di lavori di pubblica utilità. Era stato riconosciuto colpevole dal Tribunale d’appello per aver costretto una donna, che aveva già votato, a procurarsi con un falso pretesto un secondo materiale di voto e a votare per lui. Il granconsigliere aveva poi provveduto di persona a spedire la busta elettorale.

Ex membro dell’Azione nazionale e deputato in Gran Consiglio dal 1984 al 1992, Weber era già stato condannato nel 2008 a una pena pecuniaria di 180 aliquote giornaliere da 30 franchi l’una con un periodo di prova di tre anni per minaccia, ripetuta corruzione elettorale e frode elettorale, reati commessi prima delle elezioni cantonali del 2004 in cui si era presentato sulla lista dei Democratici svizzeri (il partito erede dell’Azione nazionale). Nel 2012 era stato rieletto in Gran Consiglio, ma aveva perso il proprio seggio in occasione del rinnovo del parlamento nel 2016.

Nel 2020 è stato rieletto nel Parlamento cantonale per il partito “Volks-Aktion gegen zu viele Ausländer und Asylanten in unserer Heimat”, che letteralmente significa “Azione popolare contro i troppi stranieri e richiedenti asilo nella nostra patria”. Lo scorso anno, in parte a causa dei suoi controversi video, è stato escluso dal tradizionale viaggio del Gran Consiglio renano.

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