Svizzera

Reparti di cure intense stabili, il problema è il personale

Nella maggior parte degli ospedali svizzeri la situazione si è stabilizzata, ma troppe assenze per malattia costringono a rinviare centinaia di interventi

Keystone
21 gennaio 2022
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La situazione delle terapie intensive negli ospedali svizzeri sembra essersi stabilizzata, almeno in gran parte, seppur con differenze a livello regionale. È quanto riporta il Blick citando proprie informazioni reperite direttamente presso le strutture sanitarie. Al Centre hospitalier universitaire vaudois (Chuv) di Losanna sarebbe tutto “sotto controllo”, mentre si parla di un quadro “stabile” all’Inselspital di Berna e all’ospedale cantonale di San Gallo.

Fra i ricoverati in cure intense, pochissimi sarebbero colpiti dalla variante Omicron: l’ospedale universitario di Zurigo, così come il Chuv non riportano alcun caso (dato confermato anche dalla Rts), mentre all’Ospedale universitario di Ginevra (Hug) sarebbero solo due. Nel canton Zurigo quasi tutti i pazienti in terapia intensiva sono casi di variante Delta. Il carico per gli ospedali resta comunque alto, e l’evoluzione difficile da prevedere. Nel solo mese di novembre, come riporta il quotidiano d’Oltralpe, al Chuv sono state rinviate 900 operazioni elettive che richiederanno mesi per essere recuperate.

Più critica è la situazione a Basilea, dove l’ospedale universitario è colpito in particolare dalla combinazione di un numero record di assenze di personale per malattia e dell’occupazione quasi totale delle terapie intensive.

A Zurigo filtra invece un cauto ottimismo: se la direttrice della Sanità Natalie Rickli (Udc), si dice convinta che, sebbene sia presto per revocare le misure, ormai sarebbe “questione di settimane”, è più cauto Huldrych Günthard, responsabile igiene all’ospedale universitario zurighese, il quale se da un lato è convinto che il picco non sia ancora raggiunto e che ciò avverrà alla fine di gennaio o al più tardi a metà febbraio, si dice “ottimista” sulla situazione di contagi e ricoveri successiva.

Il problema principale rimane quello delle assenze del personale a causa dell’altissimo numero di contagi da variante Omicron, situazione inedita rispetto alle precedenti ondate e che al momento viene risolta, come dichiara una portavoce dell’Inselspital bernese, rinviando le operazioni non urgenti per mettere a disposizione il personale di anestesia e più letti nelle terapie intensive, e ricorrendo al supporto degli studenti di medicina e dei volontari. Stesso discorso a Lucerna, dove nei mesi scorsi era stato annunciato il ricorso al triage, cosa che non si è poi resa necessaria, e dove sono circa 400 persone in attesa di un’operazione.

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