Svizzera

Dal 2022 più informazioni sulla provenienza del legname

Le nuove disposizioni dovrebbero aiutare a combattere il cambiamento climatico rallentando la deforestazione e la perdita di biodiversità

Un deposito di legname a Saint-Aubin-Sauges (Keystone)
30 dicembre 2021
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Dal 1° gennaio il consumatore sarà informato sul tipo e l’origine del legno usato per esempio per un parquet, una stufa a pellet o un quaderno. Il legno tagliato illegalmente e i prodotti derivati saranno banditi dal mercato svizzero.

Alcuni consumatori stanno già rinunciando ai prodotti a base di legno la cui origine è dichiarata, ha affermato all’agenzia Keystone-Ats Laurianne Altwegg, responsabile ambiente, agricoltura ed energia presso la Federazione romanda dei consumatori. Se proviene dal Brasile, per esempio, può allertare alcune persone su un possibile coinvolgimento nella deforestazione.

Attualmente è difficile per chi acquista fare una scelta, dato il gran numero di prodotti e la mancanza di informazioni su molti di essi, ha aggiunto Altwegg, che accoglie con favore le nuove disposizioni. “Bisogna migliorare l’offerta sul mercato svizzero”.

La modifica di legge prevede che possano essere messi in commercio unicamente legno e prodotti da esso derivati raccolti e commercializzati legalmente. Il venditore deve rispettare un obbligo di diligenza.


Con le nuove norme tutto sarà più trasparente (Keystone)

La prova della valutazione del rischio deve contenere informazioni sulla specie e sul Paese di origine del legno. Al contempo, la revisione contiene misure volte a ridurre il rischio di mettere in commercio legno di provenienza illegale. Il cambiamento si applica anche al legname raccolto in Svizzera al momento della prima immissione sul mercato. L’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) controllerà le importazioni.

La modifica non cambia nulla per gli esportatori svizzeri, ma richiede più burocrazia per gli importatori, ha rilevato Daniel Ingold, direttore di Cedotec, l’ufficio romando di Lignum, l’organizzazione dell’industria svizzera delle foreste e del legno. Sono in corso discussioni tra l’Ufam e il settore per trovare il modo per evitare troppi ostacoli amministrativi, ha aggiunto.

Rivenditori e dettaglianti

Anche i rivenditori e i dettaglianti saranno interessati dal cambiamento di legge. Dovranno essere in grado di dimostrare da dove proviene il legno che comprano e a chi lo vendono. Ci dovrà inoltre essere tracciabilità per una vasta gamma di prodotti, che vanno dai materiali da costruzione ai mobili da cucina, dalle cornici alle botti di vino. Non saranno interessati dalla misura i mobili realizzati con legno usato o riciclato.

Le nuove disposizioni dovrebbero aiutare a combattere il cambiamento climatico rallentando la deforestazione e la perdita di biodiversità. Si tratta di un primo passo, ma non basta, secondo Johanna Michel, vice direttrice del Fondo Bruno Manser. La lotta contro la deforestazione e la sostenibilità non sono garantite concentrandosi solo sul legname illegale.

Il solo fatto che il legno è stato raccolto legalmente non significa che lo sia stato in modo sostenibile, ha aggiunto Michel, chiedendo alla Svizzera di vietare l’importazione di tutti i prodotti direttamente legati alla deforestazione, come proposto dall’Unione Europea (Ue) a novembre.

La revisione ha anche lo scopo di rimuovere le barriere al commercio tra la Svizzera e l’Ue, che ha già vietato la commercializzazione di legname illegale. Circa il 95% del legno svizzero viene esportato nell’Ue, per un valore di 1,5 miliardi di franchi all’anno.

Anche nell’altra direzione, la maggior parte del legname importato in Svizzera proviene dall’Ue, ciò che permette già un filtraggio, ha rilevato Ingold. La revisione è un primo passo verso il riconoscimento bilaterale tra la Svizzera e l’Ue, ha concluso.

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