Svizzera

La Posta si è ripresa dalle conseguenze della pandemia

Il Gigante Giallo ha realizzato un utile di 370 milioni di franchi nei primi nove mesi del 2021, +234 milioni rispetto allo scorso anno

(Keystone)
16 novembre 2021
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La Posta ha realizzato un utile di 370 milioni di franchi nei primi nove mesi del 2021: da gennaio a settembre il Gigante Giallo si è così ripreso dalle conseguenze economiche della pandemia. L’obiettivo era di mantenere una certa stabilità con le cifre del 2019.

“La Posta non consegna solo lettere e pacchi, ma anche buoni risultati”, ha dichiarato oggi Alex Glanzmann, responsabile delle finanze della Posta, in occasione della presentazione dei dati trimestrali.

L’utile del gruppo è cresciuto di 234 milioni rispetto allo scorso anno e di 107 milioni rispetto al 2019, ha indicato la Posta in un comunicato odierno. I ricavi nel terzo trimestre del 2021 si sono attestati a 5,427 miliardi (+127 milioni rispetto al 2019), mentre il risultato d’esercizio (Ebit) ha raggiunto i 360 milioni di franchi, che corrisponde a un calo di 11 milioni rispetto al 2019.

“Il 2020 è stato un anno particolarmente segnato dalla pandemia. Pertanto, è più pertinente prendere in esame le cifre di due anni fa. In questo contesto, osservando i dati del 2019 emerge una stabilizzazione della situazione finanziaria della nostra azienda”, ha spiegato Glanzmann.

Stando al Gigante Giallo, che si riferisce alla chiusura o alla conversione di una settantina di filiali, “il risultato finanziario stabile nei primi nove mesi dell’anno è frutto anche di ottimizzazioni nella rete postale”. La strategia della Posta è di stabilizzare la rete a circa 800 filiali gestite autonomamente. Attualmente, secondo Glanzmann, ce ne sono 834.

A contribuire al risultato sono anche stati i comparti AutoPostale – che ha effettuato un numero maggiore di trasporti sostitutivi per le ferrovie – e PostFinance, la quale “ha ottenuto migliori risultati in ambiti come gli investimenti e le operazioni su divise”, ha precisato il gruppo. In negativo invece – benché atteso, almeno fino al 2024 – il risultato d’esercizio dell’unità “Servizi di comunicazione” (-57 milioni).

Boom di pacchi, calo delle lettere

Nel periodo in rassegna, i volumi di lettere sono diminuiti ulteriormente del 2,2% e quelli di pacchi sono aumentati del 13,2%. Ciononostante, secondo La Posta, la crescita dei volumi di pacchi non è ancora in grado di compensare il calo dei ricavi dovuto al volume di lettere in costante diminuzione.

La gestione dei pacchi rappresenta una sfida, ha sottolineato Glanzmann, ricordando che attualmente i dipendenti della Posta smistano a mano circa 100’000 pacchi al giorno. “Di conseguenza stiamo investendo molto nell’ampliamento delle nostre capacità di spartizione dei pacchi, in particolare con la costruzione di nuovi centri”, ha aggiunto il responsabile delle finanze, citando ad esempio la costruzioni di nuovi centri adibiti a questo scopo a Pratteln (BL), Buchs (AG) e Rümlang (ZH) oltre a quelli già attivi di Cadenazzo, Untervaz (GR), Vétroz (VS) e Ostermundigen (BE).

La Posta è convinta che a causa della pandemia – e del conseguente sviluppo del commercio online – i volumi di pacchi resteranno elevati. Nei prossimi dieci anni intende investire 1,5 miliardi di franchi nel rinnovamento e nell’ampliamento della struttura di spartizione e recapito. L’obiettivo è di realizzare questi investimenti con risorse proprie, “di conseguenza deve crescere”, ha affermato la Posta senza mezzi termini.

L’organico del gruppo a settembre 2021 era composto da 39’758 dipendenti. Nello stesso periodo dello scorso anno erano 38’966, mentre nel 2019 si attestavano a 39’523 unità.

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