Svizzera

L’ombra del boicottaggio no-vax sui concerti pro-vaccinazione

Dopo il flop del concerto di Losanna martedì, anche a Sion tutti i 500 posti sono stati riservati ma si è presentato solo un centinaio di persone

(Keystone)
11 novembre 2021
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Si allunga l’ombra del sospetto di sabotaggio sui concerti organizzati nell’ambito della settimana nazionale di vaccinazione per convincere chi ha ancora delle resistenze, deplorato ieri dal presidente della Confederazione Guy Parmelin. Dopo il flop del concerto del rapper Stress a Losanna di martedì, con solo 50 persone presenti a fronte di 400 biglietti prenotati (molti con indirizzi e-mail inesistenti, come riferisce 24 Heures), ieri allo show di Stefanie Heinzmann a Sion si sono presentate poco più di un centinaio di persone nonostante i 500 posti riservati, come scrive Le Nouvelliste. A parziale consolazione, 12 persone sono state vaccinate sul posto, altre hanno prenotato la vaccinazione per una data successiva o hanno ricevuto una consulenza medica individuale.

Appelli al boicottaggio sui social

I motivi della penuria di spettatori non sono noti in dettaglio, scrive il responsabile del progetto Offensiva di vaccinazione Michael Beer dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare di veterinaria (Usav) su esplicita richiesta dell’agenzia Keystone-Ats. Tuttavia non viene escluso che “persone contrarie alle misure abbiano prenotato biglietti con l’intenzione di non presentarsi”. Gli organizzatori hanno appreso dell’esistenza di simili appelli sulle reti sociali e sulle piattaforme di messaggistica dopo l’avvio dell’attribuzione dei biglietti. Ticketcorner ha spiegato all’agenzia di aver dovuto stornare alcune decine di prenotazioni doppie, ma che non vi sono indizi di una truffa sistematica.

“Possiamo dire che molte persone hanno prenotato i loro biglietti e non sono venute. Tra di loro, ci sono persone non vaccinate”, ha dichiarato ai media Morgane Apothéloz, capo delle comunicazioni al Dipartimento della salute pubblica. “La situazione è deludente, soprattutto per gli artisti che hanno dovuto esibirsi davanti a un pubblico sparuto”.

Il copresidente del movimento giovanile Mass Voll (la misura è colma) Nicolas A. Rimoldi ha negato alla Keystone-Ats di avere a che fare con l’azione di boicottaggio. Non siamo contro la vaccinazione, ma contro un relativo obbligo, ha affermato indicando di potersi però immaginare che certe persone in possesso di un biglietto abbiano realizzato in seguito di non voler sostenere questi concerti finanziati tramite un “massiccio spreco di introiti fiscali”.

Gli artisti delusi

Gli artisti impegnati nel tour hanno reagito con delusione alla debole presenza: la cantante vallesana Stefanie Heinzmann ad esempio ha usato parole chiare ieri sera: “Non avrei mai pensato che sussista una simile malignità a sabotare una campagna di vaccinazione. (...) Lo trovo un gran peccato”, ha affermato al Walliser Bote.

Sulle pagine del Blick il rapper romando Stress ha criticato il fatto che queste persone parlano di privazione della libertà, ma al contempo rubino la libertà agli altri. “È ridicolo”. In vista delle festività natalizie è anche questione di “proteggere i propri cari”, ha ricordato. Bisogna riflettere e “condurre un dialogo su come vogliamo uscire dalla pandemia”.

Sullo stesso giornale anche Dabu Bucher della band zurighese Dabu Fantastic si è detto snervato per il fatto che “ci impediscono di informare la gente”. Gli organizzatori vogliono portare un po’ di normalità alla popolazione, e “il fatto che ciò venga sabotato da alcuni è un gran peccato”. Egli spera che ai prossimi concerti possano venire tutti coloro che lo desiderano.

La serie di concerti dell’evento “Back on Tour” si sposta ora nella Svizzera tedesca, con due concerti venerdì a San Gallo e sabato a Lucerna.

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