Svizzera

Asilo, il Taf sblocca i rinvii in Italia di famiglie con minori

Il Taf ha stabilito che le condizioni di accoglienza in Italia dei soggetti vulnerabili siano migliorate dopo la revoca dei ‘decreti sicurezza’ di Salvini

(Keystone)
22 ottobre 2021
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La Svizzera può di nuovo rinviare in Italia famiglie con figli minorenni secondo le disposizioni del regolamento di Dublino. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha pubblicato oggi una sentenza in questo senso, alla luce della revoca di gran parte delle norme contenute nel decreto sicurezza di Matteo Salvini.

Il caso esaminato dai giudici è quello di una madre single e di suo figlio che hanno chiesto asilo in Svizzera nel marzo 2019. La domanda era stata rifiutata dalla Segreteria di Stato della Migrazione (SEM), che aveva previsto un ritorno in Italia, in conformità con l’accordo di Dublino. Dopo diversi procedimenti giudiziari e tre ricorsi, il TAF ha ora stabilito che le condizioni di accoglienza in Italia sono compatibili con un trasferimento nel paese.

Due anni di stop

Questo verdetto definitivo cambia la pratica d’asilo elvetica applicata per quasi due anni, a causa delle disposizioni introdotte nel 2018 da Matteo Salvini, allora ministro dell’interno italiano, nel decreto sicurezza.

Quest’ultimo prevedeva che i richiedenti asilo potessero essere ospitati solo in centri di prima accoglienza o temporanei, alloggi spesso sovraffollati e poco adatti ai bisogni delle persone particolarmente vulnerabili, rileva il TAF in un comunicato.

L’accesso a un sistema di accoglienza di secondo livello - che garantisse una migliore assistenza - era loro negato. Le situazioni più delicate riguardavano famiglie con bambini o persone con gravi problemi di salute.

Di fronte a questa situazione, il TAF aveva vietato il trasferimento delle famiglie in Italia, anche nei cosiddetti casi Dublino, ossia quando avevano già presentato domanda di asilo nella vicina Penisola prima di entrare in Svizzera.

Situazione cambiata

Una modifica del decreto adottata dal parlamento italiano nel dicembre 2020, che ha portato alla revoca di gran parte delle disposizioni del decreto Salvini, ha però modificato la situazione per la giurisprudenza svizzera. Il sistema di accoglienza di secondo livello è di nuovo accessibile senza restrizioni. Le persone bisognose di protezione hanno la priorità nei trasferimenti. Questo giustifica un cambiamento della prassi, secondo il TAF.

(Sentenza F-6330/2020 del 18.10.2021)

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