Svizzera

Il mercato degli insetti langue: gli svizzeri ne mangiano pochi

Alternativa alla carne, alimento del futuro, cibo altamente proteico e nel contempo sostenibile per il pianeta, ma non graditissimo dai confederati

Vermicelli (Keystone)
14 ottobre 2021
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Nel 2017, la Svizzera era stata il primo paese europeo ad autorizzare l’allevamento e la commercializzazione delle larve della farina, dei grilli e delle cavallette. Lo ricorda la Rts, che al tema degli insetti dedica un’inchiesta dalla quale scaturisce che nonostante il ruolo di alternativa alla carne, di alimento del futuro, di cibo altamente proteico e nel contempo sostenibile per il pianeta, gli svizzeri ne mangiano assai pochi e il settore alimentare a essi legato non decolla.

Migros, per questo motivo, ha deciso di rinunciare alla vendita: smaltirà le scorte ma non investirà ulteriormente nel campo. Coop persevera, ma riconosce trattarsi di un mercato di nicchia. Oggi la Svizzera conta solo due produttori e una decina di aziende attive nel ramo. Secondo Jean-Yves Cuendet, imprenditore all’origine di Entemos, prima fattoria di allevamento del ramo nella Confederazione, è stata sottovalutata l’avversione della popolazione per gli animaletti: “Le imprese attive nel settore si aspettavano una crescita ben più importante”, spiega ai microfoni della Rts. “Ma abbiamo a che fare con elementi culturali, si è di fronte a insetti che finora erano considerati nocivi”. Gli fa eco Sidonie Fabbi, docente di nutrizione presso la scuola universitaria sanitaria di Ginevra: “Pensando anche alla carne coltivata, a base di cellule, o alla finta carne vegetale, è abbastanza chiaro che bisogna trovare qualcosa che rassicuri e che limiti la neofobia alimentare, che è una protezione dell’organismo”. E in questo senso, “a volte è necessaria una generazione intera per rendere accettabile un alimento in una comunità”.

Secondo i promotori degli insetti, come la consigliera nazionale verde liberale vodese Isabelle Chevalley, “non c’è nessuna pubblicità alla televisione, nessuna inserzione sui giornali, è chiaro che da questo punto di vista si potrebbe fare molto di più”. C’è però un segmento che potrebbe svilupparsi più rapidamente, perché genera meno resistenze: quello degli insetti usati come mangime per animali, destinati cioè a galline e pesci, ma anche cani e gatti. Il mercato sta progredendo in modo molto robusto all’estero, ma i prezzi alla produzione troppo alti in Svizzera rendono le imprese elvetiche non concorrenziali, rileva la Rts.

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