Svizzera

‘Insta4Emma’, per proteggere i bimbi in internet

È l’ultima campagna di sensibilizzazione dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (Ufas)

7 ottobre 2021
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Attirare l’attenzione sull’importanza di proteggere i bambini e la loro sfera privata in internet. È lo scopo dell’ultima campagna della piattaforma nazionale Giovani e media dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (Ufas). Attraverso i post di una ragazzina, si invita la popolazione a riflettere sui media sociali. Emma – questo il nome della bambina che può essere seguita tutto il mese su Instagram con l’hashtag @Insta4Emma – scatta e filma assiduamente con il telefonino momenti di vita quotidiana. Nelle intenzioni degli autori della campagna, la Scuola universitaria professionale dei Grigioni, la bimba – di 7 anni (malgrado le condizioni d’uso del social impongono una età minima di 13 anni, ndr) – non si chiede se le immagini siano propriamente destinate a un vasto pubblico o se siano forse imbarazzanti per gli adulti immortalati.

In una nota, l’Ufas ricorda che questo accade anche con gli adulti, che condividono nei media sociali foto dei propri figli che trovano carine o che li fanno sorridere, senza riflettere sulle possibili conseguenze. Il progetto ‘Insta4Emma’ intende ora sensibilizzare la popolazione sul tema ricorrendo a una dose di umorismo.

Nel comunicato, l’Ufas ricorda che la protezione della personalità e della sfera privata “è un diritto che si acquisisce alla nascita”. L’Ufficio fornisce quindi alcune raccomandazioni: tutte le persone ritratte devono acconsentire allo scatto e alla pubblicazione di un’immagine, anche i propri figli; non postare foto o video in cui i bambini sono nudi o poco vestiti; evitare di pubblicare foto o video che ritraggono i minori in situazioni imbarazzanti o sconvenienti, sebbene sul momento sembrino divertenti; chiedere ai figli, non appena sono grandi abbastanza, se sono d’accordo con la pubblicazione di una foto o un video che li ritrae; non pubblicare con foto e video dati personali e sensibili (in particolare nome e cognome, indirizzo, data di nascita, ecc.); tenere conto del fatto che da una foto è possibile dedurre altre informazioni, per esempio in relazione al luogo in cui ci si trova o al domicilio; assicurarsi che le foto e i video siano accessibili solo ai conoscenti; verificare regolarmente le impostazioni della sfera privata delle reti sociali (www.giovaniemedia.ch).

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