Svizzera

PLR, discorso di commiato di Petra Gössi e “sì” alla legge Covid

L’assemblea dei delegati, riunita oggi a Bienne, ha salutato la presidente uscente e si è poi espressa sulle votazioni federali del 28 novembre

(Keystone)
2 ottobre 2021
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L’assemblea dei delegati del PLR ha salutato oggi a Bienne (BE) la presidente uscente, in carica dal 2016, Petra Gössi. Quest’ultima ha spronato i presenti per una “vittoria” alle elezioni federali del 2023.

Nel suo discorso di commiato, accolto da applausi scroscianti, Petra Gössi ha parlato della fierezza di aver presieduto il PLR e ha poi comparato il funzionamento del partito a quello del villaggio gallico di Asterix, dando prova di una certa fantasia.

I delegati si sono in seguito espressi sulle votazioni federali del 28 novembre. I presenti invitano a respingere - con 315 voti contro 1 e 2 astenuti - l’Iniziativa sulle cure infermieristiche, mentre sono a favore del controprogetto del Parlamento. “Non è la Confederazione che deve intervenire”, ha detto il consigliere nazionale Philippe Nantermod (VS).

Respinta - con 295 voti contro 6 e 2 astenuti - anche l’Iniziativa sulla giustizia, posizione difesa dalla consigliera federale liberale-radicale Karin Keller-Sutter: l’elezione attraverso il Parlamento permette una rappresentazione equilibrata al Tribunale federale.

Un ampio “sì” è invece arrivato per la legge Covid, sostenuta da 291 voti contro dieci e undici astenuti. Grazie al certificato Covid, infatti, si potranno evitare nuovi divieti e ulteriori chiusure. Inoltre, sarebbe una misura in vigore solo finché necessario.

Cassis: ‘Svizzera può superare crisi Covid in settimane’

Intervenuto nel corso dell’assemblea, il consigliere federale Ignazio Cassis ha affermato che la Svizzera potrebbe superare la crisi del coronavirus sull’arco di settimane. “Abbiamo soldi, vaccini, un buon sistema di cura, logistica di prima classe e ampie possibilità di comunicazione", ha detto Cassis. "Abbiamo tutto quel che serve per proteggere l’intera popolazione dal virus”.

Nonostante ciò, nel Paese si nota una certa aggressività. “La maggioranza dei Paesi non ha abbastanza vaccini, e noi ci concediamo il lusso di non avere abbastanza persone che si vogliono vaccinare”, ha proseguito il ministro degli esteri.

Il ticinese ha invitato tutti a far fronte alle proprie responsabilità, vaccinandosi. “Solo così ci libereremo dal virus, dal certificato Covid e da tutte le altre limitazioni”, ha detto.

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