Svizzera

In Svizzera meno casi di meningoencefalite da zecche e borreliosi

Lo riferisce l’Ufsp. I casi tornano ai livelli del 2019 dopo il boom dello scorso anno, dovuto probabilmente al tempo favorevole per le attività outdoor e al lockdown

(Keystone)
20 settembre 2021
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Il numero di meningoencefaliti primaverili-estive (FSME) da zecche e di borreliosi è diminuito rispetto all’anno scorso, riferisce il bollettino odierno dell’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP). I casi annunciati sono scesi ai livelli del 2019.

Le cifre dei casi di FSME aumentano solitamente all’inizio dell’estate. Finora sono stati segnalati 234 casi a fronte dei 397 del 2020, indica il bollettino dell’UFSP.

La meningoencefalite primaverile-estiva, o meningoencefalite da zecche, è una malattia infettiva causata dal virus FSME/TBE che si trasmette con il morso di zecche infette (Ixodes ricinus, zecca dei boschi). Per questa esiste una vaccinazione.

Le zecche possono anche trasmettere la borreliosi (o malattia di Lyme) e infezioni più rare come la neo-ehrlichiosi e la rickettsiosi, tutte causate però da batteri e non da virus.

Fino alla fine dello scorso mese sono stati registrati 7’400 casi di borreliosi, cifra che diminuisce continuamente. Nei primi otto mesi dell’anno, dal 2008 al 2021 sono stati segnalati tra i 5’000 e i 16’000 casi. Nel 2020, ci sono stati anche parecchi casi di borreliosi.

L’UFSP ritiene che il tempo favorevole per le attività all’aperto, unitamente al lockdown, spieghi le cifre record del 2020.

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