Svizzera

Riduzione premi malattia, Cantoni chiamati alla cassa

Il Consiglio federale presenta il controprogetto all’iniziativa popolare dei socialisti. Per il Ps non è abbastanza ambizioso

La consegna delle firme nel gennaio del 2020 a Berna
(Keystone)
17 settembre 2021
|

Berna – Vincolare a una percentuale dei costi sanitari il contributo minimo di ogni Cantone alla riduzione dei premi. È quanto si propone il controprogetto all’iniziativa popolare del Ps per premi meno onerosi, di cui si raccomanda la bocciatura, adottato oggi dal Consiglio federale col suo messaggio indirizzato alle Camere federali. In una prima reazione, il Partito socialista lo giudica “non abbastanza ambizioso”.

L’iniziativa chiede che i premi dell’assicurazione malattie obbligatoria non superino il 10% del reddito disponibile. A tale scopo, la Confederazione e i Cantoni dovrebbero contribuire in misura maggiore alla riduzione dei premi; la Confederazione si accollerebbe due terzi delle spese, i Cantoni l’importo rimanente. A tale scopo la riduzione individuale dei premi (Rip) dovrebbe essere finanziata per almeno due terzi dalla Confederazione e il resto dai Cantoni. Se accettata, il costo aggiuntivo per la Confederazione ammonterebbe a 3,6 miliardi di franchi nel 2024.

Berna non ci sta

Il Consiglio federale è contrario all’iniziativa. Stando alla proposta del Ps, infatti, la Confederazione dovrebbe sopportare la maggior parte dei costi dovuti alla riduzione dei premi quando le spese sono fortemente influenzate dalle decisioni dei Cantoni, per esempio in materia di pianificazione ospedaliera. Inoltre, l’iniziativa tiene conto unicamente del finanziamento dei premi, senza incentivare un contenimento dei costi sanitari.

Nel suo messaggio al Parlamento, il governo si dice consapevole del peso generato dai premi malattia sui bilanci di molte famiglie. Fa anche notare che, negli ultimi anni, alcuni Cantoni non hanno aumentato il proprio contributo alla riduzione dei premi nella stessa misura della Confederazione, benché i costi sanitari fossero in costante aumento. Nel 2020 il contributo della Confederazione alla riduzione dei premi è stato di 2,9 miliardi di franchi, quello dei Cantoni di 2,6 miliardi. Tuttavia, i contributi dei Cantoni sono estremamente variabili, poiché rappresentano tra il 12 e il 67% del totale.

Cantoni chiamati alla cassa

Il controprogetto chiede a tutti i Cantoni di destinare alla riduzione dei premi un importo corrispondente a una percentuale minima dei costi lordi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (Aoms) generati dagli assicurati domiciliati sul proprio territorio. La percentuale dipenderà da quanto graveranno i premi sul 40% degli assicurati con il reddito minore. Il contributo federale, già vincolato ai costi, resterà invece invariato.

Se l’importo dei premi da pagare rappresenta meno del 10%, la percentuale minima dei costi lordi dell’Aoms ammonta al 5%; se rappresentano il 18,5% o più del reddito, questa ammonta invece al 7,5%, come il sussidio della Confederazione. Entro questi limiti, la percentuale minima aumenta in modo lineare. Nei primi due anni successivi all’entrata in vigore ammonta solo al 5% per tutti i Cantoni.

Incentivare i risparmi

Col proprio controprogetto, il governo intende permettere di agire in modo più efficace e duraturo sull’onere finanziario rappresentato dai premi per i bilanci delle famiglie. Inoltre, il controprogetto incentiva i Cantoni a contenere i costi lordi dell’Aoms.

Stando alle stime dell’Ufficio federale della sanità pubblica, i costi supplementari a carico dei Cantoni derivanti dal controprogetto ammonterebbero, per il 2024, a circa 600 milioni. Se l’iniziativa venisse accolta, i costi salirebbero a 1,1 miliardi.

Cantoni scontenti

I Cantoni hanno già espresso delusione, come si deduce dai risultati della procedura di consultazione pubblicati in febbraio, sia per l’iniziativa che per il controprogetto. Il motivo? Dovrebbero pagare di più.

Nella loro presa di posizione i Cantoni hanno giudicato il controprogetto squilibrato: la Confederazione non assume la sua parte di responsabilità nel controllo dei costi e nella riduzione dei premi. Gli oneri supplementari sono sostenuti esclusivamente dai Cantoni.

Mentre la loro quota aumenta a scatti, quella della Confederazione è invece sempre del 7,5%. I Cantoni sottolineano inoltre che i costi sanitari non sono solo di loro competenza, ma anche il risultato della legislazione federale.

Partiti divisi

Sul fronte dei partiti, l’Udc aveva sostenuto che sia la Confederazione che i Cantoni iniettano già abbastanza denaro nel sistema. Inoltre, il controprogetto rischia di penalizzare i Cantoni con una popolazione a basso reddito.

Favorevoli all’iniziativa invece Ps e Verdi. L’Alleanza del Centro aveva scritto di preferire il controprogetto, come anche il Plr. Per quest’ultimo partito, la controproposta inciterebbe i Cantoni ad assumersi le loro responsabilità in fatto di contenimento dei costi sanitari.

Assicuratori

Per quanto riguarda gli assicuratori malattia, il controprogetto aveva raccolto il sostegno dell’associazione di categoria Santésuisse, che apprezza soprattutto i minori costi rispetto all’iniziativa.

Per l’organizzazione, pur sottolineando che il problema dell’aumento dei costi sanitari non sarà risolto, la proposta di legge permette anche di correggere il disimpegno dei Cantoni negli ultimi anni nella riduzione dei premi.

2019: 2,3 milioni di persone con Rip

Nel 2010, i Cantoni contribuivano ancora per il 50% alla Rip. Nel 2019 questo tasso si è ridotto al 43%, secondo quanto dichiarato dal consigliere federale Alain Berset in occasione del lancio della procedura di consultazione.

Sempre nel 2019, 2,3 milioni di persone (più di un quarto di tutti gli assicurati) beneficiavano di una riduzione dei premi per complessivi 4,973 miliardi di franchi, di cui 2,827 versati dalla Confederazione e 2,146 milioni dai Cantoni.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE