Svizzera

Manifestazione a Berna, Parmelin ‘condanna senza riserve’

Durante la protesta degli oppositori al certificato Covid la polizia ha utilizzato cannoni ad acqua, proiettili di gomma e gas irritanti

Giovedì sera a Berna (Keystone)
17 settembre 2021
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L’opposizione alle misure di lotta contro la pandemia ha assunto una nuova dimensione con la manifestazione di ieri sera a Berna. Il presidente della Confederazione Guy Parmelin e i presidenti delle due Camere federali hanno condannato le violenze.

Il corteo, non autorizzato, degli oppositori al certificato sanitario e alle misure anti-Covid, ha riunito ieri sera tra le 3’000 e le 4’000 persone. Per proteggere Palazzo federale dai disordini, la polizia ha dovuto utilizzare un cannone ad acqua e far uso di proiettili di gomma e gas irritanti.

“Condanno senza riserve tutti gli atti di violenza contro le persone, i beni privati o pubblici”, ha dichiarato oggi a margine della conferenza stampa governativa Guy Parmelin. “Occorre essere chiari: ciascuno dispone di tutti gli strumenti democratici per far valere le proprie opinioni”, ha aggiunto in risposta a una domanda di un giornalista.

In precedenza, in un tweet congiunto, il presidente del Consiglio nazionale Andreas Aebi (Udc/Be) e quello del Consiglio degli Stati Alex Kuprecht (Udc/Sz) avevano pure condannato gli scontri di ieri sera davanti a Palazzo federale. “Il comportamento di questi manifestanti violenti non è svizzero”, hanno scritto nel loro messaggio.

“Possiamo sconfiggere il virus soltanto se siamo tutti parte della soluzione”, hanno aggiunto. In apertura della sessione autunnale, il presidente degli Stati Kuprecht aveva già invitato gli oppositori alle misure sanitarie a rinunciare all’uso della violenza e alle manifestazioni non autorizzate.

Linea rossa

Il municipale bernese, responsabile della Sicurezza, Reto Nause aveva già scritto ieri sera su Twitter che la Polizia cantonale bernese ha impedito un possibile assalto a Palazzo federale.

Secondo il municipale, una linea rossa è stata superata. Finora si pensava che gli edifici federali fossero “sacri”. Stando ai social network, si sa che taluni oppositori alle misure contro il coronavirus hanno idealizzato l’assalto al Campidoglio di Washington d’inizio anno, ha indicato Nause alla radio svizzero-tedesca Srf e al quotidiano Berner Zeitung.

Il portavoce della polizia Christoph Gnägi ha dal canto suo precisato come non vi fossero, a sua conoscenza, elementi concreti dell’esistenza di un piano d’attacco. La polizia constata tuttavia che il clima durante le manifestazioni è sempre più aggressivo.

Pallottole di gomma

Ieri sera, nella città federale il corteo non autorizzato ha richiesto la chiusura, per motivi di sicurezza, di diverse strade, comportando disagi al traffico e ai trasporti pubblici.

Sulla Piazza federale le forze dell’ordine hanno fatto uso di cannoni ad acqua dopo che alcuni manifestanti se la sono presa con una recinzione di protezione. Alcuni presenti hanno reagito lanciando oggetti in direzione di Palazzo federale e sparando petardi. La manifestazione è quindi stata dispersa.

L’utilizzo di pallottole di gomma e di gas irritanti è stato limitato e in piccole quantità, ha precisato Nause all’agenzia Keystone-Ats. La polizia ha dal canto suo indicato su Twitter che una persona è rimasta ferita durante scontri tra diversi gruppi.

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