Svizzera

Aiuti ai media, il referendum sarebbe riuscito

Lo annuncia il comitato che ha lanciato la raccolta firme contro il pacchetto approvato dal Parlamento. La votazione si terrà verosimilmente in febbraio.

I promotori non vogliono la ‘statalizzazione’ dei media
(Keystone)
7 settembre 2021
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Berna – Il comitato apartitico che ha lanciato un referendum contro i sussidi ai media approvati dal parlamento in giugno afferma di aver raccolto le firme necessarie. In una nota diffusa in serata, sottolinea che in tal modo il popolo potrà esprimersi sulle "sovvenzioni inutili e dannose". Sono state raccolte le 50mila firme necessarie alla riuscita del referendum, un mese prima della fine del periodo di raccolta, scrive il comitato "No ai media finanziati dallo Stato". Ciò significa che gli aventi diritto saranno probabilmente chiamati a votare sul tema in febbraio.

Il pacchetto di misure approvato dal parlamento propone fra le altre cose di estendere il sostegno alla distribuzione dei giornali. La spesa si attesta a circa 120 milioni di franchi. È previsto anche un aiuto ai media online, per un totale di 30 milioni di franchi all'anno, mirato a favorire la transizione digitale. I contributi potranno raggiungere al massimo il 60% del fatturato generato dall'impresa. Un sostegno a determinate condizioni è anche previsto per le agenzie di stampa nazionali.

Il comitato referendario è composto da editori, imprenditori, professionisti dei media e 72 parlamentari. Se lo Stato comprasse i media, diventerebbero media di Stato, sostiene. "Sarebbe la fine del panorama dei media liberi e indipendenti in Svizzera, perché nessuno morde la mano che lo nutre".

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