Svizzera

Lavoro ridotto, la Seco non concorda con il Controllo finanze

Secondo la Segreteria di Stato per l'economia non sussiste in particolare il pericolo di doppi pagamenti delle indennità, e ciò è già stato comunicato al Cdf

(Ti-Press)
7 settembre 2021
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La Segreteria di Stato dell'economia (Seco) non è d'accordo con alcune delle conclusioni inserite nel rapporto sugli aiuti Covid pubblicato ieri dal Controllo federale delle finanze (CDF).

In particolare stando alla Seco non sussiste il pericolo di doppi pagamenti nel caso di indennità per lavoro ridotto (ILR) riguardo alle aziende in fallimento, in liquidazione o implicate in un processo di fusione. "Abbiamo indagato la scorsa primavera e non c'è nessun rischio del genere", ha affermato il direttore della divisione lavoro Boris Zürcher in una teleconferenza odierna. Le case di disoccupazione hanno sempre rapidamente il quadro della situazione e di conseguenza non vengono pagate due volte le indennità.

Tutto questo è stato comunicato alla CDF all'inizio di luglio. "La Seco deplora il fatto che tali spiegazioni non siano state prese in considerazione nel rapporto e che rimanga l'impressione che sussistano importanti doppi pagamenti", ha proseguito Zürcher.

L'alto funzionario ha sottolineato come la Seco abbia intensificato i controlli. Sono state ricevute circa 1000 segnalazioni per abusi relativi alla riscossione dell'ILR e finora sono state decise 200 verifiche. La Seco passa in rassegna da 40 a 60 aziende al mese, contro una media di 10 indagini negli anni precedenti la pandemia. Alla fine di agosto erano stati controllati 187 datori di lavoro: nel 20% dei casi i conteggi ILR erano giusti, nel 69% erano sbagliati e sono stati corretti, mentre nell'11% i funzionari sono incappati in veri e propri abusi.

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