Svizzera

Un vino che costa caro...all'ambiente

L'Iniziativa delle Alpi ha attribuito il 'Sasso del Diavolo' 2021 a uno chardonnay, il cui trasporto dall'Australia causa un'emissione di 303 grammi di CO2

Jon Pult, presidente dell'Associazione Iniziativa delle Alpi (al centro), consegna Il Sasso del Diavolo a Sylvia Berger, nella sede Coop di Basilea (foto: Iniziativa delle Alpi, Mattias Nutt.)
2 settembre 2021
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Il "Sasso del Diavolo", attribuito annualmente dal 2002 dall'Iniziativa delle Alpi a chi promuove i trasporti più assurdi, quest'anno va ad un vino importato dal grande dettagliante Coop, uno chardonnay che dall'Australia percorre 20'860 km per arrivare in Svizzera.

Ogni singola bottiglia di "Penfolds Koonunga Hill Chardonnay" causa un'emissione di 303 grammi di CO2 solo durante il trasporto, ossia dieci volte di più di uno chardonnay coltivato in Svizzera. Anche il peso della bottiglia compie il viaggio, poiché il vino non viene trasportato in serbatoi d'acciaio per poi essere imbottigliato in seguito, precisa l'Iniziativa delle Alpi. E - aggiunge -, Coop, quale maggiore importatore di vino in Svizzera, potrebbe dare il buon esempio.

L'ambito "Cristallo di rocca", conferito per un comportamento positivo, va invece a Revendo, società di "upcycling" (riciclaggio e rinnovo) fondata nel 2013 a Basilea. L'azienda acquista, controlla, migliora e vende vari dispositivi elettronici, quali ad esempio smartphone e laptop. In tal modo ne prolunga la durata di vita, fa risparmiare risorse e riduce anche l'inquinamento e i trasporti. Oltre allo shop online, Revendo ha ora filiali a Basilea, Zurigo, Berna, Bienne (Be), San Gallo, Lucerna e Winterthur (Zh).

I "vincitori" dei due premi sono stati scelti tramite una votazione alla quale hanno partecipato oltre 6'000 persone.

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